Napoli celebra il 58esimo anniversario del primo uomo nello spazio

Napoli celebra il 58esimo anniversario del primo uomo nello spazio
Lunedì 15 Aprile 2019, 17:47
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Proseguono gli interscambi culturali tra la Federazione Russa e la Campania; in questo ambito è stato celebrato a Napoli il 58esimo anniversario del primo uomo nello spazio, il cosmonauta russo Jurij Gagarin. Nell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, dove da due anni è presente il mezzo busto di Gagarin, il Consolato onorario della Federazione Russa, guidato da Vincenzo Schiavo, fa sapere una nota, «ha organizzato una visita con la partecipazione di oltre 100 bambini e ragazzi della folta comunità russofona presente in Campania». L'iniziativa, realizzata grazie al sostegno dell'Osservatorio diretto da Marcella Marcone, ha visto l'intreccio di culture Russa e italiana, dal momento che vi hanno partecipato anche alcuni ragazzi italiani e gli alunni della scuola «Globus», che in Campania tiene viva la lingua russa nella regione. I ragazzi russi si sono, inoltre, esibiti in canti popolari della propria terra, promuovendo l'interscambio tra culture. «È stata una giornata di confronto e di inclusione - afferma il console Schiavo - in un luogo incantevole, colmo di scienza e tecnologie, una assoluta eccellenza in Italia e in Europa.
Da quando abbiamo messo il mezzo busto di Jurij Gagarin, ogni anno celebriamo, la domenica seguente, con grande partecipazione, l'evento del 12 aprile 1961, quando il primo uomo, il russo Gagarin, compì per la prima volta nella storia un'intera orbita attorno alla Terra a bordo della navicella Vostok. È stata l'ennesima occasione per consolidare i rapporti tra la Campania e la Federazione Russa da anni ormai fortificati e privilegiati. Il nostro ufficio consolare promuove iniziative del genere perché per noi è importante mettere in luce il percorso storico russo che è fortemente presente anche sul nostro territorio». «Per il futuro - conclude Schiavo - contiamo di organizzare anche convegni sui questi temi, sviluppando nuove e fruttuose opportunità di interscambio tra le nostre culture».
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