Napoli, la rabbia del 16enne ferito dai calcinacci: «Se mi salvo non tornerò mai più in questa città»

Napoli, la rabbia del 16enne ferito dai calcinacci: «Se mi salvo non tornerò mai più in questa città»
di Gennaro Di Biase
Martedì 16 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 17 Aprile, 06:32
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La vacanza nel centro Napoli, ovvero la tragedia raccontata dal sedicenne tedesco che ieri ha rischiato la vita all'incrocio tra corso Umberto e Mezzocannone, e dai suoi familiari ancora sconvolti. «Sono spaventatissimo - ha detto Sebastian Schumann a sua madre Peggy, poco prima della Tac, nella stanza del pronto soccorso dell'Ospedale del Mare - Non credo che tornerò mai più in questa città». Negli occhi non solo la paura, ma anche la rabbia e l'amarezza di chi ha visto un bel momento trasformarsi in un incubo inatteso. Intanto Peggy è sconvolta e non riesce a trattenere le lacrime nemmeno per il tempo di una sigaretta all'esterno dell'ospedale. Poco dopo arrivano i risultati, non confortanti, della tac e la donna aggiunge senza smettere di piangere: «La nostra vacanza è finita». Quindi sale su un'auto della polizia: direzione porto, bisogna prendere i bagagli e portarli in ospedale, almeno per il momento. Prognosi riservata. I medici, visti gli esami, hanno deciso che Sebastian deve restare in osservazione. Nel tardo pomeriggio di ieri il ragazzo è stato operato a causa dell'«ematoma riscontrato alla testa».
 
Dalla nave da crociera al lago di sangue su Mezzocannone. Appena dopo lo sbarco in città, Sebastian e la sua famiglia, originaria della provincia di Karlsruhe, iniziano il tanto atteso giro turistico nel centro storico di Napoli: «Mio figlio da un momento all'altro era pieno di sangue - piange ancora Peggy - È stato colpito da un pezzo di metallo che si è staccato dall'alto. Ha provato a scansarsi saltando di lato ma non ci è riuscito. Io ho sentito un boato, ho visto la sua testa ferita, è stato uno choc. Non tornerò mai più a Napoli, la paura è stata troppa. E per mio figlio vale lo stesso. La nostra vacanza è finita». «Sebastian è molto triste», aggiunge Lennox, un giovane parente che consola Peggy all'esterno del pronto soccorso. Nella foto scattata appena dopo l'incidente, Sebastian è sporco di sangue un po' ovunque: sulla nuca, sul naso, sul sopracciglio. Un fazzoletto gli copre la grossa ferita alla tempia destra: 7 punti. La famiglia valuta azioni legali.

Ieri il pronto soccorso dell'Ospedale del Mare pullulava di polizia, vigili urbani, carabinieri. Tutti in attesa di conoscere gli esiti degli esami di Sebastian. Quando i risultati sono arrivati, la notizia della positività della tac ha lasciato di sasso i familiari. «Il ragazzo è neurologicamente indenne. Però abbiamo riscontrato un ematoma alla testa e resterà qui in osservazione». A parlare, intorno alle 16, sulla soglia del reparto di cui è primario Giuseppe Gatapano, è stato Alessandro Villa, il neurochirurgo che ha visitato il giovanissimo tedesco. Peggy e Lennox erano da poco saliti sull'auto della polizia per tornare a prendere i bagagli della vacanza diventata incubo. Intanto Matthias, il padre del ragazzo, era con lui in stanza, angosciato e scosso. Poco dopo, nel tardo pomeriggio, Sebastian è stato operato.

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