Papa Francesco lava i piedi a 12 detenuti del carcere di Velletri. «Gesto di fratellanza»

Papa Francesco lava i piedi a 12 detenuti del carcere di Velletri. «Gesto di fratellanza»
Papa Francesco lava i piedi a 12 detenuti del carcere di Velletri. «Gesto di fratellanza»
di Franca Giansoldati
Giovedì 18 Aprile 2019, 17:52 - Ultimo agg. 19 Aprile, 10:36
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Velletri – Papa Francesco ha spiegato ai detenuti del carcere di Velletri il significato della lavanda dei piedi che ha ripetuto a 12 di loro. Un rito simbolico, potente e antico. «È un gesto che facevano gli schiavi, in quel tempo non c'era l'asfalto nelle strade e la gente quando arrivava nelle case aveva parecchia polvere nei piedi. Gli schiavi provvedevano a lavare i piedi agli ospiti. Un gesto da schiavo. Un gesto di fratellanza, significa che bisogna servire gli uni agli altri. Il vescovo non è il più importante ma il più servitore».

Sulla porta della cappella del penitenziario scelto per la messa in Coena Domini di quest'anno c'è una scritta latina: Porta Sancta. La targa è stata posta dai reclusi tre anni fa, quando hanno celebrato il giubileo della misericordia. Per Bergoglio si tratta della quinta volta che visita un istituto di pena, dopo i precedenti del 2013 nel riformatorio minorile di Casal del Marmo, del 2015 a Rebibbia, del 2017 nel carcere di Paliano e dello scorso anno a Regina Coeli. stavolta ha scelto un carcere super-sovraffollato, spesso al centro di denunce da parte della associazione Antigone per i numerosi tentativi di suicidio. Durante la messa si è pregato anche per chi ha perso la vita dietro le sbarre.

Attualmente ospita quasi seicento uomini, molti dei quali di nazionalità straniera, soprattutto romeni, marocchini, albanesi, tunisini e nigeriani. I crimini che hanno commesso sono diversi anche se nella maggior parte dei casi si tratta di sentenze definitive per reati comuni. Papa Francesco davanti a 12 detenuti si china per lavare e baciare il piede. Un gesto che ha eseguito con una certa fatica per via del dolore all'anca che lo tormenta da tempo. Con un carcerato scambia anche due parole, gli stringe la mano, cerca con gli occhi di avere un contatto. Il Papa insiste molto nel messaggio di fratellanza. «Bisogna essere al servizio di tutti. Il più grande deve servire il più piccolo. Nella vita ci sono tanti problemi, litighiamo tra noi ma deve essere una cosa che passa. Perchè nel cuore ci deve essere l'amore di servire l'altro».

 
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