In ogni fatto c'è sempre una premessa. E quella che precede la orribile tragedia della morte di Giuseppe Dorice, sei anni, ucciso a mani nude da Tony Essobtì Badre, nuovo compagno della mamma Valentina Casa, entrambi arrestati per l'omicidio del piccolo e per il tentato omicidio della sorellina Noemi, l'ha scritta in modo tale da non lasciare alcun dubbio, Antonella Terzi, gip del Tribunale di Napoli.
«Questa è la storia di una casa dove non entra mai il sole, dove non si odono gridolini di gioia o scoppi di risate, ma solo pianti disperati, urla di terrore e dolore, implorazioni di pietà, rumori di piatti rotti. È la storia di tre bambini sfortunati che sciamano come mosche, con lo sguardo assente, mai percorso da un guizzo di vivacità, scuri in volto, con un'andatura da automi, a testa bassa. Di tre bambini volontariamente sottratti all'attenzione dei vicini e conoscenti perché nessuno possa intenderne la sofferenza. Sporchi trasandati, magrissimi, trascinano come un pesante fardello un'esistenza miserevole mai riscattata da un gesto d'amore, da un abbraccio. Solo botte, tante botte e rimproveri e fastidio, come fossero un fardello di cui liberarsi, un impegno troppo gravoso per coloro che avrebbero dovuto prendersene cura... Ed è anche una storia di tre sciagurati adulti, un orco manesco e insofferente, di una madre inesistente la quale lascia fare senza alzare un dito, di un padre naturale colpevolmente assente, indifferente alle creature che ha messo al mondo...».
Aggiunge il gip: «È il prevedibile esito di una tragedia annunciata che si consuma anche grazie all'inerzia di altri adulti. Parlo delle maestre di Giuseppe e Noemi, che hanno girato la faccia da un'altra parte per non vedere lividi e ferite e che si sono tappate le orecchie per non sentire le richieste d'aiuto, così tradendo la funzione di tutela e garanzia che avrebbero dovuto esercitare. Insomma, non ci sono innocenti (adulti ndr) in questa storia di inusitata, raccapricciante violenza che mai avremmo voluto raccontare».
Napoli. Bimbo ucciso di botte dal patrigno a Cardito: «Le maestre sapevano delle violenze»
di Marco Di Caterino
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Sabato 20 Aprile 2019, 08:34
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