M5S, pressing cinquestelle su Di Maio: «Separiamoci dalla Lega»

M5S, pressing cinquestelle su Di Maio: «Separiamoci dalla Lega»
di Francesco Lo Dico
Domenica 21 Aprile 2019, 09:00 - Ultimo agg. 10:03
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«Luigi stacca la spina!». «Togliamoceli di torno». «Facciamo saltare il banco». Dopo il caso Siri qualcosa è cambiato nella casa della famiglia a Cinque Stelle. Fino a pochi mesi fa, la base allettata dalle promesse di cambiamento difendeva con le unghie e con i denti l'alleanza con il Carroccio. Ma oggi, dopo mesi di stallo e risultati politici inferiori alle attese, gli animal spirits del Movimento si sono ridestati. E chiedono al capo politico grillino di rompere con Salvini e tornare all'opposizione. L'ansia di tornare allo spirito barricadiero è piuttosto evidente nella pagina social di Luigi Di Maio. Che dopo le nuove accuse rivolte alla Lega quelle di voler tornare tra le braccia di Berlusconi viene preso in contropiede dalla rabbia dei militanti. «Ma stacchiamo la spina lo ammonisce Pasquale - e togliamoceli di torno. Rivincerà Salvini? Ogni popolo ha il re che merita». «Vogliono far saltare tutto? Bene e allora facciamo saltare il banco e vediamo gli italiani se vanno con Salvini o con il M5s», è la sfida che lancia Salvatore.
 
Ma in realtà, l'ombra di Forza Italia terrorizza i militanti stellati. «Luigi stacca la spina! tuona Giuseppe - Gli italioti si meritano questi ladroni, il delinquente di Arcore e la mafia a governarli». Le scorie del caso Salvini, salvato al Senato dal processo del caso Diciotti, tornano ad avvelenare il corpaccione stellato. Che torna a rivendicare il mito della purezza originaria, incrinato dalle ombre sullo stadio di Roma. «La Lega non ce la fa più a sostenere un governo pulito...si sapeva che prima o poi Salvini sarebbe tornato da Silvio, è quello il suo habitat naturale». Ma la questione non sembra puramente genetica. Se molti militanti grillini avevano apprezzato all'inizio la durezza di Salvini sul fronte degli sbarchi, ora, esplosa la crisi libica, tanti consigliano a Di Maio di rompere per via dell'eccessiva durezza manifestata contro i profughi di Tripoli dal ministro degli Interni. «Salvini è troppo razzista ! La lega fa male all'Italia», è l'affondo di Carmela. E c'è chi, incoraggiato dall'improvviso balzo a sinistra del Movimento che ancora ieri ha chiesto supporto ai dem per portare a casa la legge sul conflitto di interessi, suggerisce al capo politico di cambiare forno.

«Forse si potrebbe provare con il Pd adesso che c'è Zingaretti!», suggerisce Leopoldo. Ma l'idea del doppio gioco non suscita in tutti lo stesso entusiasmo. E c'è chi come Marina, attacca a muso duro il suo leader accusato di fare semplice propaganda, nonostante Salvini abbia manifestato l'intenzione di non rompere. «Luigi.. non fare bluff.. A me sa tanto che siete voi che volete far cadere lui. Volete tirarlo giù perché siete già d'accordo con il Pd. Mi stai deludendo». Anche sul blog delle Stelle, la volontà di staccare la spina contagia gli elettori. L'errore è stato non tornare al voto dopo la fallita alleanza con il Pd, «ma ora c'è la possibilità di rimediare». «Ci si è alleati con il peggior partito esistente. Mediaticamente è la dura filippica di Fabio - gli abbiamo portato l'acqua con le orecchie. Sostanzialmente abbiamo lavorato per rafforzare il centro-destra del bunga bunga». Ma l'idea di rompere con la Lega, genera in altri dei dubbi amletici. «Il mio dilemma scrive T.L. è se sia più nobile soffrire nell'animo i mille soprusi che il merito paziente subisce dall'indegno alleato, oppure prendere le armi contro un mare di nequizie e ribellandosi- por fine al governo». Ma Ciro, napoletano, usa parole ben più brusche. «Capisco chi viene qui e scrive di turarsi il naso è l'affondo contro il Carroccio - ma la puzza sta diventando insostenibile, non basta più la mascherina occorre uno scafandro».

Sulla pagina Fb del Movimento i toni sono sovrapponibili. In molti chiedono a Di Maio di rompere, perché colpevole di «aver dato fiducia a quel bugiardo seriale», si indigna Laura. «Vi hanno usato, buongiorno, ben svegliati», si arrabbia Dario.

E anche in questo caso, tocca ancora una volta a un militante napoletano, accusare Di Maio di fare sin troppe sceneggiate e di passare finalmente all'azione. «Sì ma facciamolo cadere sto governo si infervora Ferdinando - Svegliamoci caro ministro Di Maio, sembra che abbiamo paura. Caccia un pochino di cazzimma, come si dice da noi. Sai bene cosa vuol dire».

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