Napoli, la Galleria Umberto sfregiata dai vandali a Pasquetta

Napoli, la Galleria Umberto sfregiata dai vandali a Pasquetta
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 23 Aprile 2019, 23:00 - Ultimo agg. 24 Aprile, 07:55
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Incivili e delinquenti. Non c’è altro modo per definire la banda di ragazzini che, indisturbata, il giorno di Pasquetta, si è divertita a imbrattare i marmi della Galleria Umberto I, un pezzo d’arte e di storia di questa città finito nel degrado. Disegni e scritte oscene, cattive parole e inni da stadio, risate e sberleffi, sotto lo sguardo incredulo di decine di persone, tantissimi turisti, che si trovavano a passare da lì. Qualcuno ci ha anche provato a spiegare a quei quattro vandali che stavano compiendo un atto vergognoso, purtroppo senza esito. Anzi, ricevendo in cambio insulti, minacce e sfottò. 
 
La denuncia arriva, ancora una volta, dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - con il conduttore radiofonico Gianni Simioli - che ha già consegnato le immagini dello scempio alle forze dell’ordine con la speranza che la banda possa essere identificata al più presto. «Un atto vandalico vergognoso - commentano Borrelli e Simioli - che mortifica la bellezza di un luogo simbolo di Napoli. Ci chiediamo quali valori abbiano trasmesso i genitori a questi piccoli incivili». Verosimilmente nessuno a giudicare dall’atteggiamento arrogante e barbarico del gruppetto di ragazzini che ha smesso di imbrattare il marmo solo quando alcuni passanti, più indignati e determinati degli altri, sono andati via dicendo che si sarebbero rivolti alla polizia. Così, tra ingiurie e scurrilità, i teppisti hanno finalmente abbandonato la Galleria per andare a fare danni chissà dove. 

I risultati della segnalazione alle forze dell’ordine, per fortuna, si sono visti: nella giornata di ieri la Galleria è stata tenuta sotto stretto controllo, prima dai vigili urbani, e poi dagli agenti di polizia che hanno mollato il presidio solo dopo la chiusura dei negozi. Una presenza che ha impedito anche ai venditori ambulanti di esporre la loro merce, sistemata in bell’ordine su grandi teli, come invece si verifica quasi ogni giorno. Borse soprattutto, ma anche portafogli, foulard e zaini, da Prada a Gucci, da Vuitton a Dolce e Gabbana, da Burberry ad Armani, falsi lontano un miglio, venduti ai turisti, ma non solo, a poche decine di euro. «Un vero e proprio mercato abusivo - aggiunge il consigliere Borrelli - un suk nel cuore di uno dei monumenti napoletani dove, chi viene a visitare la città, passa quasi certamente. Senza contare il danno economico arrecato agli esercizi commerciali che si ritrovano a fare i conti con la concorrenza sleale degli abusivi a pochi metri dalle loro vetrine dove, spesso e volentieri, sono in vendita articoli simili ma originali». Borrelli e Simioli chiedono maggiori controlli, l’unico sistema per far fronte al degrado e al vandalismo in Galleria: «È davvero sorprendente la facilità con cui chiunque riesca a fare quello che vuole all’interno di una struttura che rappresenta uno dei luoghi simbolo di questa città e andrebbe tutelata in modo molto diverso rispetto a quello attuale». 

Accade la notte, quando in Galleria non c’è più nessuno, se non qualche passante. Arrivano armati di pallone, di solito scendono dai Quartieri spagnoli, e cominciano a giocare come fossero su un campo di calcio. Succede da anni, e sono anni che chi abita lì denuncia e protesta, ma non accade mai niente e soprattutto non cambia mai niente. Spaccano le vetrine, danneggiano marmi e colonne, si divertono indisturbati consapevoli che si tratta di una zona franca dove ognuno è autorizzato a fare quello che gli pare.
 
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