Napoli, raid dei vandali al San Ferdinando: oltraggio al teatro di Eduardo De Filippo

Napoli, raid dei vandali al San Ferdinando: oltraggio al teatro di Eduardo De Filippo
di Giuliana Covella
Giovedì 25 Aprile 2019, 08:00 - Ultimo agg. 09:00
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Bacheche di vetro in frantumi, lampioni rotti, panchine e alberi distrutti: ennesimo oltraggio con un raid vandalico a Pasqua contro il Teatro San Ferdinando e piazza Eduardo De Filippo. Uno spettacolo indecente scoperto ieri da alcuni residenti, che hanno lanciato l'allarme. Una piazza che in tanti anni si è cercato di preservare e tutelare, dato l'inestimabile valore del teatro che fu voluto dal grande drammaturgo nel dopoguerra e che successivamente fu ceduto al Comune di Napoli, che lo ha affidato alla Fondazione De Filippo. Ma oggi, nonostante lo scorso dicembre sia stata inaugurata a due passi una strada alla sorella di Eduardo, Titina De Filippo (poco più avanti c'è anche via Peppino De Filippo), la piazza antistante il teatro e la stessa facciata dell'edificio sono finiti di nuovo nel mirino dei vandali. Da qui l'allarme del presidente e dell'assessore all'Ambiente della IV Municipalità, Giampiero Perrella e Armando Simeone: «Un atto miserabile contro quello che fu il tempio di Eduardo». E invocano: «Ora più che mai è necessaria la videosorveglianza».
 
Un gesto definito «miserabile» anche dai residenti quello compiuto ai danni di uno dei simboli dell'arte e della cultura di Napoli. Nella notte tra Pasqua e Pasquetta ignoti hanno vandalizzato l'isola pedonale antistante il Teatro De Filippo e gran parte dell'arredo urbano nell'omonima piazza. Un raid che ha coinvolto anche la facciata esterna del teatro dove sono state devastate le vetrate su cui vengono affisse le locandine degli spettacoli e i lampioni, posti tra le porte d'ingresso con l'immagine di Eduardo (imbrattata nel 2015 con un rossetto e mai ripulita). Danni ingenti provocati, probabilmente, da bande di giovani delinquenti. Eppure secondo la Municipalità, che ha denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, tutto ciò si sarebbe potuto evitare: «Se l'area fosse sorvegliata, oggi non assisteremmo a questo scempio», tuonano Perrella e Simeone. «Si tratta di un gesto vergognoso che offende la dignità di tanti cittadini perbene che, dopo i lavori effettuati dalla Municipalità, insieme al potenziamento della raccolta differenziata, potevano finalmente fruire di un'area accogliente, pulita e sicura - continuano - Ora bisogna rimuovere i resti degli oggetti danneggiati come, ad esempio, quelli dei lampioni in ghisa che sono molto pericolosi. Ma il nostro rammarico è che tutto ciò si sarebbe potuto evitare se la Fondazione che gestisce il teatro avesse assicurato una vigilanza costante dello stabile». Nei giorni in cui non sono previsti spettacoli, infatti, l'area diventa terra di nessuno: saracinesche usate come porta di calcio dai ragazzini, isola pedonale tramutata in campetto e piazza di spaccio di sera.

La soluzione per arginare i continui raid potrebbe essere, a detta della Municipalità, è la videosorveglianza: «Se avessero installato telecamere avremmo almeno potuto individuare i colpevoli. Non è la prima volta che piazze importanti del territorio, come piazza Eduardo De Filippo, piazza Nazionale o piazza Poderico, sono prese d'assalto da baby gang». Un maggiore controllo delle zone più a rischio da parte della Questura e della Prefettura è la richiesta più urgente, «un tema più volte da noi sollevato nei passati comitati per l'ordine e la sicurezza». «Rivolgiamo dunque un appello alla Fondazione che ne ha la responsabilità, ma anche alle altre istituzioni preposte, affinché questo ennesimo gesto criminale non cada nel dimenticatoio», aggiungono. A rispondere per la Fondazione è il direttore Francesco Somma: «Noi non ci occupiamo della cura e della manutenzione dell'area antistante il teatro, che versa in pessime condizioni da anni. Quella dei raid è una vecchia storia e più volte abbiamo inviato segnalazioni al Comune che, evidentemente, è poco accorto sulla questione». Responsabile, a detta di Somma, anche «la gente del luogo, che è poco legata a quello spazio. Con quest'ultimo raid si aggiunge scempio su scempio a una città che è piena di turisti, ma che dovrebbe recuperare un po' di decoro».
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