Alitalia, Di Maio: stanno arrivando offerte da privati, presenza massiccia dello Stato

Alitalia, Di Maio: stanno arrivando offerte da privati, presenza massiccia dello Stato
Alitalia, Di Maio: stanno arrivando offerte da privati, presenza massiccia dello Stato
Sabato 27 Aprile 2019, 17:11 - Ultimo agg. 13 Giugno, 12:22
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Uno dei presupposti per rilanciare Alitalia è «una presenza massiccia dello Stato» nella nuova società che rileverà la compagnia «come garanzia affinché il piano industriale sia coerente e competitivo, con la partecipazione diretta del ministero dell'Economia e delle Finanze e di Ferrovie dello Stato nella compagine societaria». Lo scrive il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, su Facebook.

Per Alitalia «è un momento delicato. Vogliamo dare una soluzione strutturale ai problemi che abbiamo ereditato e di cui si parla da anni ed anni. Tutto verrà fatto rispettando le persone, le leggi e le regole del mercato», prosegue il vicepremier dopo le voci di un interessamento del gruppo che fa capo alla famiglia Toto. «Qualsiasi piano industriale dovrà essere necessariamente discusso e migliorato con i rappresentanti di tutti coloro che lavorano in Alitalia», aggiunge il vicepremier pentastellato.

A movimentare il dossier Alitalia sono state le voci sull'interessamento del gruppo Toto. E se da fonti vicine al gruppo abruzzese in un primo momento filtrano conferme sui contatti con il Governo, anticipati dal quotidiano la Repubblica, ieri in serata il gruppo in una nota ha «smentito» l'ipotesi che la società Renexia, società guidata da Riccardo Toto (uno dei quattro figli del patron del gruppo Carlo) stia preparando «una offerta di acquisto per Alitalia da presentare entro martedì». Anche fonti del ministero dello Sviluppo economico avevano in precedenza frenato, negando la notizia di un incontro fra il vicepremier e Toto mercoledì scorso a Taranto. «Il dossier Alitalia - precisano le fonti - è un'operazione di mercato, se il Gruppo Toto presenterà un'offerta sarà valutata ben volentieri da Ferrovie dello Stato e dai commissari».

«Per completare questa operazione, che resta di mercato, stanno arrivando le offerte di altri privati, che andranno a comporre il 100% della società», sottolinea ancora Di Maio, secondo cui sono «tutte offerte - tra cui quelle di alcuni concessionari autostradali - di cui apprendiamo per ora solo a mezzo stampa e che non sono state ancora formalizzate». I «presupposti», spiega, sono «una presenza massiccia dello Stato nella newco come garanzia affinché il piano industriale sia coerente e competitivo»

«Tengo a precisare che non ho incontrato nessuno per parlare del dossier» Alitalia, «né pregato nessuno a riguardo», continua Di Maio riferendosi alle indiscrezioni su un incontro con l'imprenditore Riccardo Toto.

A poche ore dalla scadenza della proroga al 30 aprile concessa a Ferrovie dello dello Stato per la sua offerta, comunque si torna a parlare di di ipotesi di una nuova compagine azionaria per il salvataggio della compagnia di bandiera. Al momento l'obiettivo primario resterebbe il coinvolgimento di Atlantia - si ragiona in ambienti della maggioranza - anche se, dando per acquisito il possibile rinvio della pratica a dopo il 30 aprile, nell'esecutivo si starebbe facendo una panoramica a 360 gradi per trovare o ritornare su altri partner industriali, come Delta. Il rafforzamento del progetto con nuovi investitori che confermino il loro interesse entro martedì - secondo alcune
indicazioni - potrebbe dunque non essere il punto definitivo di arrivo ma una condizione che permetta ai commissari straordinari di rinviare la scadenza.

A tal proposito intanto il decreto crescita ha annullato la scadenza prevista a luglio del prestito ponte di 900 milioni. Un intervento sotto la lente di Bruxelles con la commissaria alla Concorrenza Marghrete Vestager molto cauta sull'argomento: «Ho visto la decisione del governo italiano», ha detto al Sole 24 Ore. «Questa non influenzerà l'analisi se si tratta di aiuto di Stato o meno. Da questo punto di vista, la decisione ha un effetto neutrale. Se dovesse trattarsi di aiuto di Stato, ebbene questo sarà stato più lungo».

L'intervento della famiglia abruzzese che è anche titolare della concessione autostradale per la A24 A25 "Strada dei Parchi" (la Roma-l'Aquila) sarebbe stato alternativo a quello di Atlantia e avrebbe costituito una svolta nella gestione politica del dossier che aveva visto tra i protagonisti nelle scorse settimane il sottosegretario della Lega Edoardo Rixi. Sull'ipotesi di un intervento della famiglia Toto l'opposizione parla di «ipotesi sempre più inquietanti» e chiede al governo di riferire in aula.

Il gruppo di costruzioni abruzzese, secondo le iniscrezioni, potrebbe entrare con una quota tra il 20% e il 30% ed un impegno di circa 250 milioni costituendo così la tessera mancante per comporre il mosaico societario della compagnia di bandiera. Alla società parteciperebbe poi Ferrovie dello Stato con il 30%, Delta con il 15% che potrebbe farsi garante anche di una partecipazione di China Eastern, il Tesoro con un altro 15% pari agli interessi sui 900 milioni di prestito ponte.

Dal canto suo, non commenta il Fondo QuattroR che sarebbe stato chiamato in causa per una piccola partecipazione e che ha Cdp come anchor investor e tra i sottoscrittori Inail, Inarcasse e Cassa Forense. La liquidità del gruppo abruzzese arriverebbe grazie alla vendita ad Edf di UsWind, società Usa americana che detiene il parco eolico più grande del mondo.

Per il gruppo di Toto, sebbene con un cambio di generazione, si tratterebbe di un ritorno sulla scena dopo 10 anni esatti: era il 2009 infatti quando aerei (una trentina) e dipendenti di AirOne di proprietà di Toto confluirono in Alitalia dopo la chiamata dei cosiddetti capitani coraggiosi proprio per il salvataggio della compagnia.

 
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