Un anno fa l'assassinio di Ciccio Della Corte, il dolore dei figli: «La rabbia cresce ogni giorno»

Un anno fa l'assassinio di Ciccio Della Corte, il dolore dei figli: «La rabbia cresce ogni giorno»
di Oscar De Simone
Giovedì 2 Maggio 2019, 09:30 - Ultimo agg. 17:22
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È passato solo un anno dal brutale pestaggio in cui ha perso la vita Francesco Della Corte. Un anno di dolore, interrogativi e condanne. Sedici anni e sei mesi per i ragazzi responsabili della morte del vigilante di Piscinola che però non soddisfano i figli Giuseppe e Marta.

«Non pensavamo di poter vivere una situazione del genere - raccontano - e invece combattiamo ogni giorno contro questa realtà. Da quel giorno la nostra vita è cambiata del tutto perché il padre è il vero punto di riferimento per i figli. Oggi è ricaduto tutto sulle nostre spalle e non è semplice. Abbiamo l’aiuto e la vicinanza di tutti ma la vita è dura. Oltretutto lottiamo contro una rabbia che cresce sempre di più e non ci dà tregua. Ma soprattutto ancora non capiamo come mai nostro padre quella sera fosse da solo. Questa è una delle zone più pericolose della città ed è assurdo che non ci fosse un collega insieme a lui. Continueremo a chiedere giustizia anche per questo, perché una cosa del genere non si ripeta più».
 

Proprio rispetto a questa vicenda, i rappresentanti delle varie agenzie di vigilanza privata presenti sul territorio hanno chiesto l’obbligatorietà del turno in coppia. Ma oggi solo in pochi stanno lavorando al fianco di altri colleghi.

«Le cose non sono cambiate dalla morte di Francesco - afferma un operatore del settore - La maggior parte delle agenzie di vigilanza pensa solo a risparmiare e questo continua a metterci in pericolo. Siamo stati abbandonati anche dalle istituzioni, possiamo solo sperare che qualcosa cambi grazie anche ai figli di Della Corte. La loro battaglia ha smosso le coscienze e ci auguriamo che non si fermi qui. Non è possibile e non è giusto per le nostre famiglie che la nostra sicurezza sia messa costantemente in pericolo per mille euro al mese. Quello di Della Corte è un caso di scuola per far comprendere a tutti che il risparmio di un'azienda non vale le vite di chi la porta avanti».
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