Gatto travolto e ucciso nel Napoletano, a giudizio l'automobilista: «L'ha fatto apposta»

Gatto travolto e ucciso nel Napoletano, a giudizio l'automobilista: «L'ha fatto apposta»
Venerdì 3 Maggio 2019, 14:38
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Investì e uccise una gatta, e secondo l’accusa l'avrebbe fatto di proposito. Per questo G.L, 45enne di Bacoli (Napoli), è stato rinviato a giudiziodavanti al Tribunale di Napoli su citazione diretta del pm per il reato di uccisione di animali (articolo 544 bis del codice penale). L’Ente Nazionale Protezione Animali, su richiesta dei proprietari dell’animale che hanno denunciato il 45enne, si è costituito parte civile.

Lilli, così si chiamava la povera gattao, potrebbe essere stato vittima di una esecuzione, che ha avuto come teatro il parco residence Fusaro a Bacoli, dove risiedevano i proprietari del felino. L'ipotesi sarebbe confermata dalle telecamere di sorveglianza del complesso residenziale. Nei filmati si vede una Daihatsu azzurra che, giunta in prossimità dell'animale, invece di rallentare aumenta sensibilmente la velocità di marcia e travolge Lilli, che se ne stava ferma e tranquilla su uno dei viali del Residence e che mai avrebbe immaginato l’imminente pericolo. Ma le telecamere mostrano anche altro. Fanno vedere che Lilli sopravvive all’impatto, violentissimo. Non per molto, però: poco dopo i suoi proprietari ne trovano il corpo ormai privo di vita. Inutile la corsa dal veterinario, che non può fare altro se non constatare il decesso, causato – così recita il referto – da un trauma a seguito di un incidente.

«Il processo è stato aggiornato al 3 dicembre. In quella data – spiega l’avvocato di Enpa, Claudia Ricci – saranno esaminati gli altri testi e si procederà alla discussione. A nostro avviso, gli elementi di prova contro G.L sono solidi e speriamo portino a una condanna dell’imputato. In tal caso, se dovesse essere confermata la volontarietà dell’uccisione,  auspichiamo il massimo della pena, senza attenuanti. Ringraziamo i proprietari di Lilli che ci hanno voluto al loro fianco in questa importante battaglia per rendere almeno un po’ di giustizia al povero animale».
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