Il rogo contro il parroco, il manifesto:
​«Colpire don Silvio è colpire tutti noi»

Il rogo contro il parroco, il manifesto: «Colpire don Silvio è colpire tutti noi»
di Maria Tangredi
Lunedì 6 Maggio 2019, 09:34
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«Le fiamme che avvolgono l'auto del nostro parroco, don Silvio, nella piazza centrale del nostro paese, restano un'immagine intollerabile per questa amministrazione e per questa comunità». È quanto si legge su un pubblico manifesto affisso ieri mattina a Montesarchio a firma dell'amministrazione comunale che ha ribadito solidarietà e vicinanza a don Silvio Pepiciello parroco della chiesa della Santissima Annunziata, dopo l'incendio della sua auto.
All'alba del primo maggio la Fiat 500L del sacerdote, che era parcheggiata in piazza Umberto I davanti ai cancelli della chiesa, è stata completamente distrutta dalle fiamme. Un rogo su cui sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio che non escludono nessuna ipotesi. Vicinanza al sacerdote da dieci anni alla guida spirituale della parrocchia di San Giovanni Battista, era già stata espressa nell'immediatezza dall'amministrazione comunale attraverso la pagina Facebook del Comune. Ieri, il sindaco Franco Damiano e l'intera amministrazione lo hanno fatto anche attraverso manifesti ribadendo che aver colpito il sacerdote è equivalso a colpire tutta la comunità.

 

«Da dieci anni - si legge sul manifesto - don Silvio guida l'Annunziata e i suoi fedeli sempre all'insegna di quei valori in cui come amministrazione ci riconosciamo in pieno: la solidarietà, il bene comune, la ricerca di quel senso di comunità che è imprescindibile nei momenti di difficoltà come questo. Perciò, come amministrazione - viene evidenziato - respingiamo con sdegno quanto accaduto: colpire don Silvio significa colpire i valori di solidarietà e comunità». Un episodio, afferma chi governa da piazzetta San Francesco, quello verificatosi nella centrale piazza del paese, che «non può essere tollerato». E quindi chi amministra ha fatto appello all'intera comunità ad essere vicina al parroco «prima come comunità e poi come cristianità». Quanto alle possibili ipotesi circa gli autori del rogo, subito dopo l'incendio dell'auto don Pepiciello dichiarò di non sapersi spiegare l'episodio non avendo nemici né paura alcuna. E, sebbene ieri durante l'omelia non abbia fatto alcun accenno all'accaduto, il sacerdote si dice comunque sereno.

Intanto, chi amministra la cittadina nello stesso manifesto ha rimarcato che «l'intera comunità rifiuta messaggi intimidatori, vigliacchi e violenti» ed ha rassicurato i montesarchiesi di essere in «stretto contatto con le forze dell'ordine, come sempre accaduto, per assicurare sicurezza al paese e per individuare i colpevoli di questo vile attentato. Al contempo - infine, si legge - assicuriamo che sia don Silvio che i rappresentanti di tutte le altre parrocchie di Montesarchio non sono soli e non lo saranno mai».
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