Napoli, rubate le piante dall’aiuola curata dal commerciante a Fuorigrotta

L'aiuola prima del furto delle piante
L'aiuola prima del furto delle piante
di Gennaro Morra
Mercoledì 8 Maggio 2019, 13:53 - Ultimo agg. 14:37
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All’angolo tra viale Cavalleggeri d’Aosta e via Diocleziano, all’uscita della fermata della metropolitana, c’è un’aiuola, un piccolo spazio verde che da un mese il Comune ha affidato a un commerciante della zona. Manutenzione in cambio di sponsorizzazione, questa la formula adottata da Palazzo San Giacomo per sostenere la cura del verde pubblico a cui non riesce a provvedere, causa la perenne mancanza di fondi. E allora nell’aiuola di viale Cavalleggeri d’Aosta da circa 30 giorni è stata sistemata la tabella pubblicitaria della gioielleria Brasile, che a Fuorigrotta ha deciso di adottarne anche altre due.
 
Un’adozione che non si limita all’ordinaria manutenzione delle aree, ma cerca anche di arricchirle. Così in quello spazio verde antistante alla metropolitana la famiglia Brasile l’altro giorno ha deciso di piantarci, a proprie spese, due cycas. Purtroppo, le due giovani piante sono rimaste in quel terreno una sola giornata: ieri mattina i gioiellieri hanno fatto l’amara scoperta che nella notte le cycas erano sparite, sradicate e portate via. Un furto che ha dell’incredibile, considerati il genere della refurtiva e l’esiguo valore della stessa: 30 euro per ogni pianta. Un danno arrecato all’intera comunità, per questo i Brasile hanno voluto esternare la loro rabbia e indignazione pubblicando un post sulla pagina Facebook della gioielleria: «Noi ci proviamo. Impieghiamo il nostro tempo, la nostra energia, il nostro sonno perché c’è il bisogno e la necessità di voler contribuire a rendere decoroso il luogo in cui noi viviamo – si legge nel post a cui sono allegate le foto dell’aiuola prima e dopo la sottrazione –. In una Napoli, dove mentre cammini per strada ti sparano, c’è ancora chi come noi crede nella civiltà del popolo napoletano. Un altro schiaffo a noi cittadini che non perdono la speranza ma che si vedono deturpare anche la minima cosa che uno cerca di fare». Poi concludono, rivolgendosi all’autore del furto: «Sei soddisfatto nel aver estirpato e derubato delle cycas? Ricorda, è anche la tua città».

Se si tratti della bravata di ragazzini, di un dispetto o della volontà di rubare le cycas per impiantarle nel proprio giardino i Brasile non sanno dirlo, ma l’episodio l’avevano preconizzato in tanti: «Chiunque si fermasse ad apprezzare ciò che stavamo facendo ci ripeteva: “quanto può durare?”», afferma Cesare Brasile. Non è durato nemmeno un giorno e al momento non è previsto di tappare i buchi con altre piante: «Adesso ci abbiamo messo fiori, sassi e della corteccia». Sperando che a nessuno venga in mente di far sparire anche quelli.
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