Jannis Kounellis, a Venezia alla Fondazione Prada la prima vasta retrospettiva dedicata all’artista

Jannis Kounellis, a Venezia alla Fondazione Prada la prima vasta retrospettiva dedicata all’artista
Mercoledì 8 Maggio 2019, 15:03 - Ultimo agg. 15:06
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Apre a Venezia alla Fondazione Prada la mostra “Jannis Kounellis”, a cura di Germano Celant, la prima vasta retrospettiva dedicata all’artista dopo la sua scomparsa nel 2017. La mostra si svolge nel palazzo di Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della fondazione, dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto, sviluppato con la collaborazione dell’Archivio Kounellis, riunisce lavori provenienti da istituzioni e musei italiani e internazionali, come Tate Modern (Londra), Centre Pompidou - Musée national d’art moderne (Parigi), Museum Boijmans Van Beuningen (Rotterdam), Walker Art Center (Minneapolis) e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Torino), e da importanti collezioni private in Italia e all’estero.

La mostra ricostruisce la storia artistica e espositiva di Kounellis (Pireo 1936 - Roma 2017), evidenziando gli sviluppi fondamentali della sua poetica e cercando di stabilire un dialogo tra le opere e gli spazi settecenteschi di Ca’ Corner della Regina. Il percorso espositivo, che presenta lavori realizzati tra il 1959 e il 2015, si apre al piano terra con due installazioni site-specific.
Prosegue al primo e al secondo piano nobile con le opere concepite dall'artista per le sue prime mostre a Roma e con le installazioni dei decenni successivi. Si completa con gli interventi di grandi dimensioni degli anni recenti, esposti nelle sale centrali dei due piani nobili di Ca' Corner della Regina. Dopo i lavori su tela presentati originariamente tra il 1960 e il 1966, la mostra documenta il passaggio dal linguaggio scritto e pittorico a quello fisico e ambientale, che trasforma i lavori di Kounellis in un'esperienza corporea e sensoriale. La sua ricerca radicale ingloba elementi concreti e naturali come terra, cactus, lana, carbone, cotone e fuoco, innescando uno scontro con le strutture industriali rappresentate da superfici modulari in metallo. La mostra esplora inoltre la dimensione sonora dell'opera d'arte con la presenza di musicisti che eseguono dal vivo brani di Bach e Mozart e quella olfattiva, con lavori che includono materiali come il caffè e la grappa.
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