Assunzioni 4.0, caccia ai cervelli dell'«altra» Napoli

Assunzioni 4.0, caccia ai cervelli dell'«altra» Napoli
di Nando Santonastaso
Giovedì 9 Maggio 2019, 08:39 - Ultimo agg. 14:43
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Lo scouting di Almaviva, leader italiano nell'Information & Communication Technology, punta a quota 100. Cento nuove figure professionali per irrobustire la sua unità digitale e aggiungerle alle 200 già al lavoro in città da fine 2017 con Almaviva Digitaltec. Il gruppo Protom ne cerca «solo» 50 da inserire in 24 mesi nel proprio organico attraverso percorsi di formazione a dir poco collaudati. Numeri più bassi ma costanti per chi invece contatta l'università Federico II: «A noi in media giungono ormai ogni giorno almeno 5 richieste di recruiting di studenti da parte di aziende locali e non», dice Antonio Pescapè, docente di Ingegneria informatica e Direttore scientifico dell'Academy Digita, uno dei fiori all'occhiello del polo della ricerca di San Giovanni a Teduccio. Benvenuti nell'«altra» Napoli, quella che senza proclami costruisce legami sempre più stretti tra i nuovi saperi, le imprese e il territorio. E che, soprattutto, sembra in grado di proporre una narrazione diversa delle prospettive della città, fino al punto da proporre almeno un'alternativa credibile alla fuga dei giovani, specie se dotati di competenze di alto livello. «Il 94% degli allievi di Digita, che non provengono solo dalle lauree in Ingegneria, hanno un'occupazione. Ma anche chi frequenta i corsi di Ingegneria informatica è praticamente subito sul mercato», aggiunge Pescapè.
 
I numeri non disegnano ancora il profilo di una vera e propria svolta dal momento, ad esempio, che tra laureati e diplomati alle Academy di San Giovanni non si riesce ancora a saturare tutta l'offerta di lavoro che proviene dalle imprese, a caccia di skills specifici ancora in parte introvabili. Ma che l'«altra» Napoli abbia fatto un evidente salto di qualità nella formazione dei giovani talenti digitali è un dato acquisito. Effetto Apple, sicuramente, unica Academy che il colosso americano ha insediato in Europa: ma l'arrivo di Cisco, Deloitte, Ferrovie dello Stato e Tm ha rafforzato l'intuizione della Federico II e del suo Rettore Gaetano Manfredi. Il terreno è talmente fertile, a Napoli e dintorni, che fa impressione l'elenco degli appuntamenti programmati dalle aziende in questi giorni per scovare potenziali nuove figure professionali da formare e inserire nei propri ranghi. Almaviva, ad esempio, appena reduce dall'Hack.Gov sulla Pubblica amministrazione, sarà oggi al Career day della Federico II al Polo di Napoli ovest e domani a Piedimonte Matese, nel Casertano, su iniziativa del locale Centro per l'impiego. Protom, che anche quest'anno ha vinto il Premio imprese per l'innovazione istituito da Palazzo Chigi e promosso da Confindustria, incontrerà oggi sia gli studenti dell'ITI «Augusto Righi» di Fuorigrotta sia i laureati e laureandi della Federico II. «Due target diversi dice il fondatore del gruppo napoletano, Fabio De Felice ma un unico obiettivo: intrecciare un dialogo sempre più proficuo con scuole ed università e prendere coscienza dei problemi derivanti dalla carenza di competenze digitali». Protom pensa già di creare a breve una sua Academy per formare ve qualificare le risorse che operano in attività di IT e Digital Transformation.

Di sicuro quello che per certi versi può anche essere definito un modello Napoli («Siamo riusciti a cambiare la modalità organizzativa dell'insegnamento, la dinamica orizzontale è ormai consolidata nelle nostre aule», spiega Pescapè) apre uno scenario che solo fino a pochi anni fa sembrava impensabile. Lo conferma, ad esempio, la disponibilità manifestata da un colosso dell'energia come la Q8 di lavorare con Digita Academy a un suo progetto sulla tecnologia Blockchain. Ma anche aziende napoletane ormai di successo come Megaride, startup affermata nel settore dei motori e spinoff della Federico II, assorbirà dal bacino delle Academy le risorse professionali necessarie a consolidare la propria mission digitale nel mercato dell'automotive e del motorsport.
Ma è decisamente lungo l'elenco delle opportunità che sembrano aprirsi per i giovani transformers formati a Napoli: se Cisco organizza corsi per i detenuti del carcere di Secondigliano, l'Unione Industriali promuove per il 4 giugno «Connext Napoli», una piattaforma digitale che punta a valorizzare le eccellenze imprenditoriali del territorio puntando su due driver di sviluppo: i prodotti e i servizi. È da qui che dovrebbe rilanciarsi la competitività del sistema ad onta dei tanti limiti che ne condizionano le prospettive, dalle infrastrutture alla qualità della formazione pubblica. Per tanti aspetti è la classica sfida da vincere ad ogni costo: e stavolta i talenti digitali non vanno cercati altrove.
 
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