Pozzi contaminati a Benevento,
Mastella: «L'acqua si può bere»

Pozzi contaminati a Benevento, Mastella: «L'acqua si può bere»
Lunedì 13 Maggio 2019, 16:20 - Ultimo agg. 18:52
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Qualità dell'acqua e possibile chiusura dei pozzi di Campo Mazzone e Pezzapiana. È in queste ore in corso, presso la Prefettura di Benevento, una riunione per valutare le azioni da mettere in campo dopo la battaglia di Altrabenevento che ha denunciato la contaminazione dei due serbatoi, che riforniscono la parte bassa della città, da tetracloetilene e cloroformio. «L'Ufficio Ecologia della Regione Campania - scrive Altrabenevento - ha inviato questa mattina una lettera al sindaco per segnalare la necessità di chiudere, in via cautelare, i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni contaminati per la presenza di tetracloroetilene.

La società che gestisce il servizio idrico, Acea-Gesesa ritiene che si tratti di un allarme ingiustificato e che senza quei pozzi i rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico rimarrebbero nell'immediato senz'acqua. Invece, il 2 maggio scorso, la stessa Gesesa ha scritto all'amministrazione comunale per comunicare di aver chiesto al Servizio Acquedotti della Regione la maggiore fornitura dal Biferno di 50 litri al secondo e che appena rilevati gli aumenti richiesti si procederà alla distribuzione della stessa. Che cosa è cambiato in pochi giorni?».

«È venuto fuori in maniera unanime, in presenza del prefetto, che l'acqua dei due pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana è potabile e si può tranquillamente bere». Lo ha dichiarato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, all'Adnkronos, a margine della riunione in prefettura che ha visti coinvolti la Gesesa, l'Arpac, l'Asl e il Comune sulla ipotesi di chiusura dei due pozzi per la presenza di tracce di cloroetilene e di cloroformio.

«Diverso è il caso - ha rimarcato Mastella - di qualche contaminazione insorta, ma siamo sempre ben al di sotto dei livelli stabiliti dalla legge. Come Comune già abbiamo attivato, per ragioni di garanzia e di maggiore tranquillità dei cittadini, una indagine per vedere da dove può venire questa contaminazione e, se è possibile, eliminarla. Ma se l'Asl, l'Arpac e la Gesesa dicono che l'acqua è potabile, io non posso chiudere l'erogazione all'improvviso. L'allarmismo che sta facendo qualcuno sull'argomento non è giusto, né giustificato».
 
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