Scontri all'Olimpico, Raggi: «Basta città sotto assedio». Salvini: «Daspo a vita per i fermati»

Scontri all'Olimpico, Raggi: «Basta città sotto assedio». Salvini: «Daspo a vita per i fermati»
Scontri all'Olimpico, Raggi: «Basta città sotto assedio». Salvini: «Daspo a vita per i fermati»
Mercoledì 15 Maggio 2019, 21:46 - Ultimo agg. 22:07
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Non si sono fatte attendere le reazioni delle istituzioni in seguito agli scontri del pre-partita di Lazio-Atalanta, finale di Coppa Italia. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, hanno commentato con durezza quanto accaduto nei pressi dello stadio Olimpico.

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«Le città non possono essere messe a ferro e fuoco da gruppi di delinquenti organizzati che con il pretesto di una partita di calcio devastano tutto e aggrediscono gli uomini della polizia, ovvero persone che stanno lavorando per tutti noi». Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in un post su Facebook dopo i disordini prima della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Lazio. «Rivolgo pubblicamente -prosegue la sindaca- un ringraziamento a tutti gli agenti della Polizia di Roma Capitale e di tutte le forze dell'ordine impegnate a garantire la sicurezza dei cittadini e lo svolgimento di un evento sportivo come la finale di Coppa Italia. Oggi uno dei miei agenti ha rischiato la vita per colpa di un gruppo di idioti».
«Credo vada fatta una attenta riflessione: le squadre di calcio guadagnano milioni e pagano milioni per gli stipendi dei calciatori. Non è giusto che siano i cittadini e le amministrazioni a farsi carico delle spese per il mantenimento della sicurezza: non si può mettere sotto assedio una città. Abbiamo visto scene raccapriccianti in tutte le città d'Italia. La misura è colma. Servono provvedimenti forti nei confronti di questi barbari», conclude Virginia Raggi.

Matteo Salvini, invece, ha usato parole dure nei confronti di quanto accaduto: «Ringrazio i 20mila donne e uomini in divisa che stanno lavorando per la sicurezza della partita Lazio-Atalanta. Auspico ci siano condanne esemplari per i pochi teppisti fermati fino ad ora con bombe carta, petardi, un coltello e fumogeni (con cui hanno dato fuoco a un'auto dei vigili). Questa gente non metterà più piede in uno stadio».
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