Lo studio, pubblicato su 'Food Chemistry', attraverso l'analisi proteomica delle caseine ha permesso di riconoscere dei marcatori molecolari indicatori della presenza di latte e/o cagliata di bufala di provenienza straniera, miscelati con latte prodotto in Italia.
Questa scoperta, quindi, consentirà di realizzare test di routine veloci ed economici per individuare eventuali adulterazioni di latte e formaggi da bufala campana con materie prime provenienti al di fuori dell'area di produzione. «Il latte delle nostre bufale ha caratteristiche genetiche che lo differenziano da quello proveniente da altri paesi. Grazie a questo studio si potrà finalmente avere certezze sulla provenienza della tanto apprezzata mozzarella di bufala Campana Dop», afferma Simonetta Caira, ricercatrice Cnr-Ispaam e coordinatrice dello studio.