Far West all'ospedale dei Pellegrini, caccia alla gang dei cocainomani

Far West all'ospedale dei Pellegrini, caccia alla gang dei cocainomani
di Viviana Lanza
Domenica 19 Maggio 2019, 08:00 - Ultimo agg. 14:00
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Una discussione, conti da regolare, la droga, la lite, gli spari. È su questa sequenza che si muovono le indagini dei carabinieri per ricostruire il movente della notte di terrore all'ospedale Pellegrini e dare un nome e un volto al giovane che, pantaloni chiari e casco da motociclista, l'altra notte ha inseguito Vincenzo Rossi, 22enne gambizzato, fino all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini sparando come per finirlo, incurante della presenza di medici, infermieri e altre persone presenti in quel momento.
 
È la droga il possibile movente sullo sfondo di questa storia. E la lite potrebbe essere nata proprio dai contrasti tra gruppi di giovani spacciatori che si contendono spazi piccolissimi, anche solo un marciapiede, ma capaci di rendere tanti soldi e illudere di poter scalare le vette del crimine. La droga in questa storia vuol dire lo spaccio alla Pignasecca, tra le stradine del centro antico dove di giorno ci sono le botteghe e i mercatini e di sera il passeggio di turisti e studenti fuori sede che attraversano il cuore della città. Vincenzo Rossi, la vittima di questa storia, è stato trasferito al Fatebenefratelli. C'è il sospetto che possa conoscere chi gli ha sparato. Se dovesse trovare conferma l'ipotesi della lite che ha preceduto l'aggressione e ha scatenato il regolamento di conti fin dentro al Pellegrini, infatti, vittima e aspirante killer non sarebbero sconosciuti. E spunta in queste ore un altro sospetto, un altro possibile pezzo del puzzle investigativo: il killer potrebbe aver agito dopo aver assunto cocaina, e questo giustificherebbe l'andatura a scatti con cui ha avanzato, armato, fin dentro all'atrio dell'ospedale.

Non c'è spaccio di droga che non passi, direttamente o indirettamente, per la camorra. Ragionano anche su questo gli inquirenti. Tracce di riferimenti a clan cittadini si trovano nel passato di Vincenzo Rossi. Non ha precedenti né condanne per reati di camorra nel suo passato, sia chiaro, ma gli investigatori che in queste ore lavorano al caso si sono imbattuti in informative di un anno fa che lo segnalano in compagnia di persone legate in qualche modo sia ai Cimmino dell'Arenella, suo quartiere di origine, sia a al gruppo Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli-Pignasecca, e in una occasione anche assieme a quattro giovani in possesso di coltelli. Quanto tutto questo possa avere un peso nella ricostruzione della sparatoria al Pellegrini è presto per dirlo, bisognerà aspettare che le indagini chiudano il cerchio. Ci sono intanto altre domande a cui dare risposta: dove è accaduta la gambizzazione? In vico Sergente Maggiore, ai Quartieri Spagnoli, dove Rossi sarebbe stato ferito, non sono stati trovati bossoli né tracce di sangue. Quanto agli spari su auto in sosta, si sta cercando di capire se si sia trattato di proiettili vaganti o di una nuova stesa per rimarcare il controllo del territorio.

Due dei soccorritori di Rossi, due ragazzi molto giovani, uno addirittura minorenne, sono stati interrogati dagli inquirenti. Indagini affidate ai pm Carrano e Ursillo del pool antimafia guidato dall'aggiunto Borrelli, e ai carabinieri della compagnia Napoli centro. I due ragazzi sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Tra loro ci sarebbe anche il giovane che ha portato in spalla Vincenzo Rossi fino al pronto soccorso. Si delineano i contorni della vicenda. Intanto si mettono insieme gli indizi già raccolti con attività tecniche di indagine. I bossoli (quattro di una calibro 9, quelli trovati sul luogo della sparatoria) e poi i video. Telecamere presenti nella zona potrebbero aver ripreso anche la fuga dell'aspirante killer e i suoi possibili complici. Quelle dell'ospedale hanno immortalato alcune scene dell'azione da Far West, filmando i movimenti a scatti del killer che, giubbotto scuro, pantaloni chiari, casco e mani sul grilletto, dopo le due della notte tra giovedì e venerdì, inseguito Rossi, già ferito alle gambe, sparando nel mucchio nell'atrio del pronto soccorso e rischiando di far piangere a questa città altre vittime innocenti.

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