Napoli, lo scempio di Villa Letizia a Barra: parco ridotto a discarica, c'è anche una vasca idromassaggio

Napoli, lo scempio di Villa Letizia a Barra: parco ridotto a discarica, c'è anche una vasca idromassaggio
di Alessandro Bottone
Lunedì 20 Maggio 2019, 10:23 - Ultimo agg. 11:00
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Una vasca idromassaggio e un cumulo di macerie edili sono la triste testimonianza di uno degli ultimi sversamenti di rifiuti nell’area verde a ridosso del parco di Villa Letizia, uno dei polmoni verdi del quartiere Barra. Mentre il parco davanti la storica villa vesuviana è interessato da lavori di riqualificazione, le aiuole, i viali e il parcheggio accanto affogano in tonnellate di «monnezza».
 

Ogni giorno, approfittando dell’abbandono della struttura di proprietà del Comune, qualcuno arriva con l’auto o col furgone e si libera illecitamente di ogni tipo di materiale. Per lo più si tratta di residui di lavori edili: oltre ai calcinacci, ci sono blocchi di cemento, bidoni di pittura, guaine rimosse dai solai ma anche lamiere e pannelli. Spazzatura, rifiuti speciali e pericolosi che si aggiungono al materiale già accumulato in tanti anni. Una vera e propria discarica a cielo aperto più volte data alle fiamme: un rischio incredibile per l’ambiente e per le centinaia di persone che vivono nei paraggi.
 
 

Le denunce dei cittadini restano inascoltate. Nemmeno la proposta di installare delle barriere per impedire ai delinquenti di accedere al bene è stata presa in considerazione. «Consapevole delle difficoltà economiche del Comune, che non rendono possibile interventi che possano risolvere velocemente la situazione, avevo suggerito all'assessore di posizionare «new jersey» all'ingresso di quest'area del parco per evitare che ignoti continuassero indisturbati a entrare liberamente con i propri mezzi all'interno dell'area pubblica» scrive un attivista del quartiere in una nota indirizzata a tutti gli organi competenti, denunciando ancora una volta lo scempio a due passi dal centro storico del quartiere della periferia orientale. In passato erano stati posizionati alcuni dissuasori in ferro: furono distrutti e trafugati dopo poco tempo, così come l’intero cancello di ingresso al parco. Ora che i due parchi sono stati divisi, si teme che per l’area piena di rifiuti non ci saranno interventi decisivi. I rifiuti, di ogni tipo, rischiano di restare lì ancora per tanti anni.


Nonostante il degrado l’area è comunque frequentata. Gruppi di ragazzini usano i gazebo in legno per bivaccare. Una situazione estrema di pericolo visto che le strutture, ormai fatiscenti, rischiano di crollare dopo gli incendi che ne hanno compromesso la stabilità.

In questa fetta di verde incastrata tra i palazzi e abbandonata da tutti l’inciviltà ha fatto danni enormi. Lo spazio, sottratto ai residenti ormai da un decennio, fu realizzato come ampliamento ai giardini che insistono davanti la villa vesuviana. Oggi resta uno dei siti più difficili da gestire: non c’è sorveglianza e si continua a usarlo come un immondezzaio.
 
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