De Magistris: «Camorristi, Napoli non vi vuole più. Fujtevenne»

De Magistris: «Camorristi, Napoli non vi vuole più. Fujtevenne»
Lunedì 20 Maggio 2019, 11:50 - Ultimo agg. 11:52
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«Abbia dedicato il Maggio della cultura di Napoli al diritto alla felicità. Napoli sprigiona energia umana e culturale come mai. Napoli è invasa da iniziative culturali stupende. Napoli sprigiona e cerca felicità. Il sapere, la conoscenza e la cultura aiutano ad essere felici - scrive in un post su Facebook il sindaco Luigi de Magistris - come necessario è il lavoro che sempre più si sta creando a Napoli, soprattutto con cultura, turismo e crescita economica compatibile con i valori costituzionali in cui crediamo. Napoli è attraversata, però, anche da persone violente della nostra città che non esitano a mettere in pericolo la sicurezza di tutti gli abitanti. Sono nemici di Napoli. Il ferimento quasi mortale della piccola Noemi impegna tutta la comunità a lottare per il diritto alla felicità di ogni persona, ma soprattutto delle bambine e dei bambini. La Napoli onesta, la stragrande maggioranza, ha deciso e scelto. È la Napoli della rinascita, dell’illuminismo del terzo millennio. Voglio, invece, rivolgere un appello a chi ogni giorno è nel bivio tra il bene e il male: scegliete il bene, perché oggi a Napoli i luoghi della nostra città sono pienissimi di opere di bene che creano anche economia e lavoro. L’alternativa tra bene e male è netta e visibile. Scegliete! Un appello, poi, a chi ha già sbagliato intraprendendo la strada del crimine o della violenza: abbandonate la strada della morte, diventate testimoni del cambiamento, raccontate agli altri che si può trasformare la propria vita, che è un dono e non ritorna. Infine, per quelli che non vogliono cambiare, non ci raccontate, quando sarete raggiunti dalla giustizia, che siete costretti a delinquere, perché oggi Napoli è zeppa di alternative a pistole, coltelli e spacciatori. Alla galera per chi sceglie il crimine o alla possibile morte per i camorristi, può esservi anche un’altra via: andatevene da questa città, perché Napoli e il popolo napoletano non vi vogliono. Chi spara ad una bambina, chi apre il fuoco in un ospedale, chi attenta alla felicità delle nostre bambine e dei nostri bambini rischiando di togliergli un futuro sereno, se ne deve andare da Napoli. Isoliamoli: iatevenne, o meglio, fujtevenne», 

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