Migrante in corsia, la Procura:
«Fu curato, niente razzismo»

Migrante in corsia, la Procura: «Fu curato, niente razzismo»
di Nicola Sorrentino
Martedì 21 Maggio 2019, 06:05 - Ultimo agg. 06:27
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La procura di Nocera Inferiore ha archiviato l’indagine su di un presunto episodio di razzismo a danno di un ragazzo della Costa D’Avorio, Souleymanae Rachidi, che si sarebbe verificato all’ospedale Curteri di Mercato San Severino. Le cure al ragazzo non furono negate, nonostante l’ipotesi iniziale di reato, aggravata tra l’altro dall’odio razziale. Il ragazzo straniero decise volontariamente di andare via. Era l’ultima domenica dello scorso febbraio, quando il 20enne sarebbe stato preso di mira e offeso da un’infermiera dell’ospedale. In un video che lui stesso registrò, si era udita la voce di una persona, che rivolgendosi al ragazzo disse di non «farsi vedere più» e «di morire» Il video fu poi diffuso dallo stesso ragazzo attraverso i social, mentre era adagiato sulla barella di un’ambulanza, in attesa della visita. Tante le reazioni, con il filmato a provocare indignazione e commenti, anche da parte dell’azienda ospedaliera, che avviò rapidamente un’indagine interna per comprendere cosa fosse accaduto. La procura di Nocera, invece, nella figura del sostituto procuratore Anna Chiara Fasano, avviò formalmente un’indagine per omissione d’atti d’ufficio aggravata dall’odio razziale. In pratica, l’ipotesi era quella che il ragazzo non fosse stato assistito e curato, per via del colore della sua pelle. Oltre al giovane, la procura ascoltò anche altre persone testimoni della vicenda, come il datore di lavoro. 
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