Napoli, domiciliari negati: muore
il cieco 72enne, l'ira della moglie

Napoli, domiciliari negati: muore il cieco 72enne, l'ira della moglie
di Redazione Cronaca
Lunedì 20 Maggio 2019, 23:06 - Ultimo agg. 21 Maggio, 18:37
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Se ne è andato in silenzio, in un letto d’ospedale, piantonato dagli uomini della Penitenziaria. Giorgio Mancinelli è morto senza riuscire a far più ritorno a casa, nonostante le istanze presentate dal suo difensore al Tribunale di Sorveglianza. Il suo cuore ha cessato di battere nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale del Mare: anche i sanitari, dal primo maggio, nutrivano ormai pochissime speranze di salvare l’anziano condannato in via definitiva a cinque anni di reclusione per bancarotta. 

Inutili tutte le richieste e gli appelli della moglie e dei parenti per ottenere un provvedimento di clemenza che ne autorizzasse il trasporto a casa, agli arresti domiciliari, considerata la drammaticità delle condizioni di salute ormai gravissime. E adesso i familiari insorgono, preannunciando una serie di ricorsi.

 
IL CASO
Mancinelli era finito in carcere - nonostante l’età, ma soprattutto considerato il grave stato di salute - in esecuzione della cosiddetta “legge spazzacorrotti” recentemente entrata in vigore. Un calvario umano e giudiziario. Irremovibile, il giudice della Sorveglianza ha rigettato sempre ogni richiesta meno afflittiva (cioè la domanda di far scontare ai domiciliari la pena). Le cose non sono cambiate nemmeno dinanzi al parere favorevole espresso dalla Procura, che non si era opposta a tale domanda. Ricoverato d’urgenza il 27 aprile scorso, dopo essere stato trascinato a Poggioreale, Mancinelli - residente a San Giovanni a Teduccio - soffriva di numerose e gravi patologie: epilessia, diabete mellito di secondo tipo, encefalite posterpetica e decadimento cognitivo di grado severo (Alzheimer grave), trapianto della cornea ed altro ancora. Un uomo, di fatto, incapace di provvedere autonomamente alle basilari necessità quotidiane. Le drammatiche condizioni di salute, aggravatesi di giorno in giorno, sono certificate anche dai referti dei medici dell’Ospedale del Mare. 

LA FAMIGLIA
Disperazione e dolore. I funerali dell’anziano disabile sono stati celebrati da don Gaetano Romano nella parrocchia di San Giovanni a Teduccio. «Dinanzi ad una condizione che non lasciava ormai più speranze - dice la moglie Sofia - avevamo implorato il giudice perché autorizzasse il trasferimento di Giorgio, affinché finisse i suoi giorni a casa. Niente: il Tribunale di Sorveglianza ci ha negato anche questo, nonostante vi fosse un parere favorevole del pubblico ministero. Adesso siamo intenzionati a fare ricorso in tutte le sedi per sapere perché non ci è stato consentito neanche quest’ultimo atto di carità cristiana». 

E ora la moglie e i suoi familiari denunciano: «Avevamo chiesto che finisse i suoi giorni a casa, ma il Tribunale di Sorveglianza ci ha negato anche questo, nonostante vi fosse un parere favorevole del pubblico ministero». Sposato e padre di tre figli (la più giovane affetta da una grave disabilità invalidante), Mancinelli era ormai anche non vedente. A confermare la diagnosi di coma irreversibile ci sarebbero anche alcuni referti stilati all’Ospedale del Mare, dove - peraltro - i suoi ricoveri da Pasqua a oggi sono stati ben due.

re. cro.
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