«Sono un poliziotto, paga o invio
le tue foto con prostitue a casa»

«Sono un poliziotto, paga o invio le tue foto con prostitue a casa»
di Antonio N. Colangelo
Mercoledì 22 Maggio 2019, 09:42
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Fingeva di essere un poliziotto e fotografava clienti di prostitute per poi ricattarli e farsi consegnare del denaro. E così ieri ad Annio De Luca, cinquantaduenne beneventano, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, la Squadra mobile ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento. Estorsione continuata e falsità materiale commessa da privato le accuse mosse nei confronti dell'uomo che soltanto cinque giorni fa era stato condannato a 3 anni e 8 mesi sempre per estorsione e tentata estorsione, e che al momento della notifica era già nel carcere di Capodimonte per scontare la pena. I reati contestati risalgono al periodo tra marzo e agosto dell'anno scorso, quando, stando alla ricostruzione degli inquirenti, De Luca si appostava nei dintorni del Rione Ferrovia, individuava e scattava foto ai frequentatori di prostitute per poi avvicinarli spacciandosi per un agente in borghese.
 
Di volta in volta assumeva varie identità, qualificandosi come ispettore o agente e fornendo false generalità, mostrando ai malcapitati di turno le foto compromettenti appena scattate con il proprio telefonino, e minacciando di renderle pubbliche e consegnarle a consorti e familiari qualosa si fossero rifiutati di consegnargli la somma di denaro richiesta. In uno degli episodi a lui contestati, l'indagato, per rendere maggiormente credibile la sua finzione, aveva addirittura redatto un falso verbale recante l'intestazione della questura di Benevento, indicando sanzioni superiori a 3.000 euro che la vittima avrebbe dovuto pagare se si fosse rifiutata di consegnargli subito una somma tra i 50 e i 100 euro.
LA TRAPPOLA
Nella rete sarebbero finiti almeno quattro uomini di Benevento e provincia, a cui gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a risalire analizzando i dati contenuti nello smartphone del malfattore. Gli stessi, come si legge nella nota stampa diramata dalla Procura, hanno poi confermato, in sede di escussione, le minacce estorsive di cui erano stati vittime. A uno di loro, particolarmente intimorito dalla minaccia di diffondere le immagini compromettenti, sarebbero stati estorti soldi a più riprese per una cifra vicina ai 200 euro. Il cellulare rivelatosi elemento chiave per le indagini era stato sequestrato a luglio del 2018, periodo dell'episodio per cui l'indagato è stato condannato venerdì scorso: seguendo sempre lo stesso modus operandi, De Luca aveva scattato una serie di foto a un 80enne del capoluogo, immortalato nella propria auto con una prostituta dell'Est, minacciando di consegnare le immagini alla moglie. Dopo un primo tentativo di estorsione sventato dal passaggio in zona di poliziotti a bordo di una volante a cui aveva spiegato di aver solo voluto rimproverare l'anziano per la propria condotta in centro abitato, il pregiudicato era tornato alla carica nei giorni seguenti, tempestando di chiamate e messaggi la vittima, prima che quest'ultima decidesse di rivolgersi alla polizia esasperato dalle minacce.
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