Napoli: stop ai furbetti del ticket, assalto agli uffici dell'Asl

Napoli: stop ai furbetti del ticket, assalto agli uffici dell'Asl
di Fiorangela d’Amora e Giuseppe Maiello
Mercoledì 22 Maggio 2019, 23:00 - Ultimo agg. 23 Maggio, 13:15
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Non pagavano il ticket perché esenti in base al reddito denunciato in autocertificazione: ora dovranno rimborsare alla sanità pubblica le cifre risparmiate ingiustamente negli anni. Controlli incrociati da parte delle aziende sanitarie Napoli2 Nord, 3Sud e Agenzia delle Entrate per stanare furbetti del ticket. Sono migliaia gli avvisi bonari di pagamento che sono arrivati nell’ultimo mese nelle case dei cittadini campani, costretti quindi a lunghe code presso i distretti locali per regolarizzare la propria posizione e chiedere chiarimenti.
 
«Al momento della presentazione della domanda con autocertificazione - spiega Ernesto Esposito, direttore del Distretto 56 di Torre Annunziata - l’Azienda non può verificare la reale sussistenza dei requisiti; in più anni fa non avevamo piattaforme all’avanguardia che invece oggi ci permette di essere più veloci nei controlli». Nell’Asl Na3 Sud gli incroci con l’Agenzia delle Entrate, in una prima fase, hanno riguardato gli anni dal 2011 al 2017. Sette anni per i quali sono stati 22mila gli avvisi inviati a casa degli utenti, per un piano di rientro previsto da 20 milioni di euro. Per il prossimo autunno è già previsto invece l’invio degli avvisi per il 2018, riducendo i tempi di controllo a sei mesi. «La nostra azienda ha firmato una convenzione con Equitalia - dice Esposito - per la riscossione delle somme che vanno dai 20 fino ai 2500 euro. Gli avvisi sono partiti il 30 aprile, poi arriveranno le cartelle che si potranno pagare regolarmente alla posta o in banca».

Un documento evidentemente poco chiaro visto che nei comuni dei distretti sono centinaia le persone che si mettono in fila dall’alba per chiedere spiegazioni in merito e capire come procedere. «Molti in verità - conclude Esposito - sono arrivati nei nostri uffici rinunciando all’esenzione che avevano appena presentato (entro il 31 marzo) perché consapevoli che anche dopo anni sarebbero stati individuati». Insomma un deterrente per i furbetti che avevano rinnovato l’esenzione di anno in anno, credendo di farla franca. Se nell’azienda diretta dalla manager Antonietta Costantini - i cittadini dei comuni a Sud di Napoli da Massa Lubrense fino a Nola e lungo tutta la costa vesuviana e sorrentina - hanno 30 giorni per decidere se pagare subito o aspettare l’invio delle cartelle che potranno essere anche rateizzate, per i comuni a Nord di Napoli la direzione, con una nota, si scusa per i disagi con l’utenza, causati dal «grande afflusso di persone e la complessità delle procedure di verifica di ciascun caso». Da Ischia ad Acerra, su 1.050.000 residenti nei 29 comuni 300.000 usufruiscono  dell’esenzione totale o parziale. Di questi 100.000 – etichettati con bollino rosso -  hanno evaso del tutto o in parte il ticket. A conclusione delle verifiche relativa al 2014 le liste dei «furbetti» è stata trasmessa dal ministero delle Finanze a tutte le Asl. Che hanno proceduto ad inviare la comunicazione con raccomandata ordinaria agli interessati. L’esenzione che spetta per delicate patologie non necessita di rinnovo, mentre quella legata al reddito va presentata ogni anno entro il 31 marzo. E se prima i controlli venivano effettuati a campione, le verifiche ora informatizzate interessano  tutti gli esentati, classificati secondo codici: E1, E2; E3, E4. Con la ricetta elettronica il codice della fascia di reddito compare in automatico al medico che redige la prescrizione. Un fenomeno esteso come dimostrano i numeri: ad Acerra su 5000 esentati, il bollino rosso ha interessato la metà dei pazienti. In quello di Pozzuoli (Monte di Procida e Bacoli) su 30000 esentati il 50% circa non ha diritto all’esenzione. Nel distretto 41 di Frattamaggiore (Casandrino, Frattaminore, Grumo Nevano e Sant’Antimo) i furbetti identificati sono circa 7000.

Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. Eleonora Iocco, presidente provinciale dell’Adiconsum dice: «Gli avvisi ricevuti sono incomprensibili per anziani e pazienti, di bassa scolarizzazione. In molti casi si tratta di pochi euro. In diversi altri si tratta di errore da parte del paziente che ha indicato erroneamente il codice ma che ne aveva ugualmente diritto, siamo in molti casi di fronte a persone con disagio economico cui è stata sospesa l’esenzione».

E a Napoli? Le file ci sono, ma più contenute. I 10 distretti della Asl Napoli 1 si sono infatti organizzati per tempo e nonostante il personale al contagocce stanno reggendo bene l’onda d’urto mutuando un’organizzazione già sperimentata durante l’assalto per gli obblighi vaccinali. Ciò grazie da un lato alla delega ai medici di famiglia del rinnovo delle esenzioni per patologia (i camici bianchi sono in collegamento informatico diretto con il ministero della Salute e col Mef). Dall’altro organizzando gli sportelli in modo da separare gli accessi dell’utenza per tipo di pratica da sbrigare. Inoltre l’accesso e la consegna del nuovo prospetto di reddito avviene tutti i giorni.
 
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