Whirlpool, de Magistris categorico:
«La partita è in mano a Di Maio»

Whirlpool, de Magistris categorico: «La partita è in mano a Di Maio»
Mercoledì 5 Giugno 2019, 12:38 - Ultimo agg. 12:41
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«La partita è in mano al Governo. Di Maio con le parole di ottobre 2018 e con l'accordo ha molto illuso i lavoratori e la nostra città perché avevamo pensato che fosse tutto a posto. Ora sta a Di Maio trovare argomenti, contenuti, metodi e forme per portare a casa la vittoria». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, all'indomani del tavolo al Mise sulla vertenza Whirlpool a cui, per conto dell'amministrazione comunale, hanno partecipato il vicesindaco Panini e l'assessore al Lavoro Buonanno.

«Come Paese non possiamo farci prendere in giro dall'azienda - ha aggiunto - anche perché la sede di via Argine funziona e ci sono competenza e professionalità. Noi - ha assicurato - sosterremo questa battaglia. Ritengo - ha concluso - che se oggi la vertenza Whirlpool è all'attenzione massima del Governo lo si deve alla forza di Napoli, dei lavoratori e delle loro rappresentanze di base sindacali e della nostra amministrazione che non lascia mai indietro nessuno». 

De Magistris ha anche parlato del caos procure. «Sono vicende assolutamente inquietanti ma ahimè non sono nuove, non è un fulmine a ciel sereno. Il Csm da troppi anni si sporca di vicende indegne per l'ordine giudiziario e non so se la magistratura, all'interno del Csm, abbia la capacità di autoriformarsi. Questo schifo io l'ho visto ed è il motivo per cui mi sono dimesso dall'ordine giudiziario pur amando, oggi come allora, la toga e il mestiere di magistrato». Sull'inchiesta di Perugia l'ex pm ha affermato che in magistratura «ci sono tanti magistrati che si sono puliti la faccia sui magistrati coraggiosi, sugli eroi, su chi è morto, che hanno tradito il giuramento, che hanno macchiato la toga con corruttele e corruzione, che colludono con il potere. I corrotti - ha aggiunto - non sono molti ma ci sono tanti ammalati di conformismo giudiziario, tanti che fanno le interpretazioni gradite al potere, che si siedono accanto ai politici e altri che fanno parte di poteri occulti».

De Magistris ha sottolineato che «dieci anni fa nel mio lavoro di magistrato fui fermato dal Csm e non dalla 'ndrangheta e allora Palamara era presidente dell'Anm.
Non mosse un dito per tutelare un magistrato coraggioso e i miei collaboratori con cui stavamo indagando su un grumo di potere che assomigliava alla nuova P2». L'ex pm ha concluso affermando: «Mi schiererò sempre dalla parte dei magistrati onesti e coraggiosi e alzerò sempre la voce di fronte alle nefandezze del potere perché la corruzione c'è in politica ma anche nelle istituzioni e nella magistratura e mi chiedo se tutto ciò non si ferma come può il cittadino avere fiducia nella magistratura, organo fondamentale dell'istituzione democratica del Paese?».
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