Cybersecurity: come difendere la democrazia dai pericoli del web

Francesco Gaetano Caltagirone
Francesco Gaetano Caltagirone
Venerdì 7 Giugno 2019, 15:31 - Ultimo agg. 8 Giugno, 08:02
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Una foresta buia che, attraversata di notte, può sembrare inanimata e priva di rumori ma che invece pullula di vita difficile da scorgere per chi si addentra, perché si nasconde per non essere individuata. Questa la metafora utilizzata dal direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, per presentare l'incontro: "Cybersecurity e social media: i riflessi sulle istituzioni pubbliche e private", organizzato nell'aula Carlo Azeglio Ciampi della Luiss a Roma. A moderare il dibattito la vicepresidente dell'ateneo ed ex ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha introdotto gli ospiti del convegno, a partire da Francesco Gaetano Caltagirone, presidente dell'associazione amici della Luiss, che ha sottolineato nel suo intervento quanto «garantire la sicurezza nel mondo del web sia una priorità per la salvaguardia e tenuta della democrazia rappresentativa».

Caltagirone ha ricordato come «da sempre ci sia l'ambizione di controllare e manipolare il pensiero delle masse attraverso la produzione di stimoli inconsci. Fino alla rivoluzione francese le religioni monoteiste hanno provato attraverso i dogmi, poi è stata la volta delle ideologie e ora c'è il marketing. La pericolosità maggiore oggi risiede nei potenti mezzi che la tecnologia offre a chi vuole esercitare il controllo delle menti. Stiamo assistendo al passaggio dalla democrazia rappresentativa a quella diretta, poiché consenso e gradimento delle masse sono ormai riscontrabili in tempo reale e questo passaggio può portare al potere degli incapaci».

«Modernità e progresso vanno difesi - ha proseguito Caltagirone - ma la democrazia e la libertà necessitano di controlli e di sicurezza e soprattutto di cultura formazione e conoscenza. Per questo l'associazione che presiedo ha deciso di finanziare nel 2017 il progetto per un corso dedicato proprio a questo tema», ha concluso Caltagirone.

È poi intervenuto il direttore generale del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza), Gennaro Vecchione, che ha ribadito quanto i cyberattacchi siano «subdoli e difficili da individuare» sottolineando che «non potendo rispondere con la stessa velocità con la quale si sviluppa il fenomeno, il migliore argine possibile è la conoscenza. Proprio per questo il Dis ha promosso progetti nelle scuole per aumentare la consapevolezza degli utenti del web sin da giovanissimi».

A confortare la tesi secondo la quale il mondo del web, in particolare modo dei social media, sia centrale nell'attuale svolgimento democratico della politica e quindi nel funzionamento degli Stati, c'è lo studio, presentato alla fine del dibattito dal professor Leonardo Morlino. Secondo questa ricerca, nella fase precedente alle ultime elezioni europee, la presenza nei media tradizionali del ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, è stata doppia rispetto a quella del ministro del Lavoro e leader pentastellato, Luigi Di Maio. Il rapporto è stato cinque volte
superiore invece nella presenza sui social network. «Da questo dato emerge quanto ormai sia da considerare fondamentale l'importanza dei social media nella formazione del pensiero dei cittadini - ha detto Morlino - e quindi quanto sia necessario vigilare affinché non ci siano tentativi di condizionamento. Per questo la cybersicurezza è una priorità dei nostri tempi», ha concluso Morlino.

Al termine dell'incontro sono stati consegnati i diplomi agli studenti della prima edizione del master interschool in Cybersecurity.

 
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