La Whirlpool: Napoli non chiude. Di Maio: «Salvi i posti di lavoro»

La Whirlpool: Napoli non chiude. Di Maio: «Salvi i posti di lavoro»
Mercoledì 12 Giugno 2019, 18:42 - Ultimo agg. 13 Giugno, 06:34
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«No alla chiusura del sito di Napoli, no al disimpegno di Whirlpool e mantenimento dei livelli occupazionali». Questa la posizione definita dal ministro dello sviluppo economico, Luigi di Maio, in apertura del tavolo su Whirlpool con azienda e sindacati iniziato da poco. «Siamo disponibili al confronto ma oggi, dopo l'atto di ieri del ministro, non siamo in condizione di trovare una soluzione». Questa la replica di Whirlpool. «Se non avete soluzioni perché non avete chiesto il rinvio del tavolo? Non c'è tempo da perdere, serve il rispetto dei lavoratori», ha ribattuto Di Maio.

Siturazione complessa, ma l'impegno a trovare una via d'uscita c'è. La Whirlpool conferma il «non disimpegno» da Napoli e la disponibilità a proseguire l'attività. «Abbiamo dato massima apertura alle indicazioni del ministro di Maio per cominciare dalla settimana prossima a lavorare concretamente per trovare una soluzione che assicuri il massimo livello di occupazione e la continuità di un assetto industriale dello stabilimento di Napoli - ha detto il responsabile della comunicazione di Whirlpool Italia - ci siamo impegnati a partire dai primi giorni della settimana prossima a presentare la nostra proposta». «È il presupposto per ricominciare il dialogo. Da lunedì dò per scontato soluzioni che ripartono dai due pilastri fondamentali: la non chiusura del sito di Napoli e il mantenimento dei livelli occupazionali. Tenete duro non mollate». Così  il vicepremier Luigi Di Maio ha chiuso l'incontro con Whirlpool dando appuntamento per lunedì prossimo.
 


Whirlpool Emea «ha accolto con favore l'apertura del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio a lavorare con le istituzioni e le parti sociali secondo le linee guida condivise dal Mise. Tale soluzione avrà l'obiettivo di garantire la continuità industriale allo stabilimento e i massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano». Così Whirlpool al termine dell'incontro al Mise durante il quale l'azienda «ha confermato l'importanza strategica dell'Italia all'interno della regione Emea, sia dal punto di vista industriale che commerciale». Whirlpool, azienda leader nel settore degli elettrodomestici, «negli ultimi anni è stata uno dei maggiori investitori in Italia. Con la firma del Piano Industriale, Whirlpool ha confermato la sua intenzione a continuare su questo percorso». L'azienda, si legge ancora, «si riserva di valutare nel dettaglio le misure incluse negli atti di indirizzo firmati ieri dal ministro Di Maio e rivolti rispettivamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Mise e ad Invitalia, i cui dettagli sono tuttora sconosciuti. Questi atti potrebbero, infatti, rappresentare importanti elementi di novità per il Piano Industriale dell'azienda e per la sua competitività industriale in Italia». Whirlpool Emea, conclude la nota, «si rende disponibile da subito e si impegna, come priorità immediata, a procedere con le discussioni con tutti i soggetti coinvolti al fine di definire i dettagli della soluzione per il sito di Napoli e le sue persone».

Ma restano dubbi sulla riuscita dell'operazione. «Assistiamo a una surreale pagina della storia industriale di Napoli e del Paese. L'azienda Whirlpool arriva al tavolo del Mise sostenendo di non avere soluzioni, per poi finire chiedendo del tempo - dicono il vicesindaco di Napoli, Enrico Panini, e l'assessore al Lavoro, Monica Buonanno, che hanno preso parte al tavolo di trattative - Governo, Regione, Comune ed organizzazioni sindacali sono unite su un solo fronte: quello di impegnare l'azienda a restare a Napoli e a produrre lavatrici e frigoriferi. Per ora c'è stato un misero rinvio».
 
 
«Oggi siamo finalmente riusciti a riaprire uno spiraglio di dialogo con l'azienda, sulla base di un presupposto: che non si disimpegni da Napoli». Così il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, al termine dell'incontro al Mise segnalando che tuttavia «sappiamo che non sarà facile passare da una dichiarazione aziendale generica di disponibilità a trovare una soluzione alla risoluzione effettiva della vertenza». Il sindacato chiede quindi che il confronto «parta da un'analisi della situazione industriale e delle possibili misure che potrebbero essere in grado di sostenere un rilancio dello stabilimento di Napoli», ha continuato Ficco aggiungendo che più in particolare, «abbiamo proposto sia alla multinazionale sia al ministero di valutare l'impatto di un rifinanziamento della così detta decontribuzione dei contratti di solidarietà, che in passato ha contribuito a risolvere con successo vertenze analoghe». 

Sull'annuncio di Whirlpool riguardo al sito di Napoli «non disimpegno non vuole ancora dire tutto, ma è un passo avanti. Poi, siccome sono inaffidabili questo è l'ultimo tempo che gli diamo per dimostrarci la loro affidabilità». Così la segretaria nazionale della Cgil, Barbara Tibaldi, al termine dell'incontro tenutosi al Mise, aggiungendo che l'azienda «ha avuto il coraggio di sedersi al tavolo e dire che per colpa dei provvedimenti presi ieri da Di Maio doveva rivalutare ammortizzatori sociali e investimenti in tutto il paese» poi «di fronte a un muro compatto, ha detto che accettava i presupposti e si sarebbe presentata la prossima settimana, entro 4 giorni per illustrarci le sue proposte». 

Dopo l'incontro odierno al Mise sul futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli «di fatto, è tutto rimandato alla prossima settimana.
Non possiamo certamente dire che sia stato soddisfacente, ci sono delle aperture ma è tutto da verificare sulla base della proposta che arriverà e delle garanzie che verranno date». Così in una nota la segretaria nazionale Fim Cisl, Alessandra Damiani, aggiungendo che al momento «nessuno, né l'azienda né tanto meno il ministro ci hanno fornito garanzie sulla continuità della missione produttiva per il sito di Napoli». La settimana prossima «ci aspettiamo delle risposte concrete a queste che ad oggi sono solo dichiarazioni di principio, che lasciano ancora in sospeso una concreta e seria risposta al piano industriale per il sito partenopeo», ha concluso.

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