Contest musicale per gli artisti emergenti di Napoli Est

Contest musicale per gli artisti emergenti di Napoli Est
di Alessandro Bottone
Giovedì 13 Giugno 2019, 11:31 - Ultimo agg. 12:01
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Nasce attorno ai giovani e alla loro passione per la musica una partecipata iniziativa tenutasi a Ponticelli. Un contest musicale per permettere alle ragazze e ai ragazzi della periferia orientale della città di esprimere la propria creatività e mostrare il proprio talento.

La prima edizione del “Cerasiello music contest” si è svolta nell’orto urbano del parco De Filippo ed è stata organizzata dal centro diurno Lilliput - istituzione legata al dipartimento dipendenze della Asl Napoli 1 centro - e dalla cooperativa sociale ERA, entrambi attivi nel recupero di persone con problemi di dipendenza. Il concorso musicale è stato dedicato ai talenti emergenti dell’area est della città: diverse band si sono esibite e sono state valutate da una giuria tecnica ma anche dai numerosi presenti. Ai vincitori è stato regalato un corso di formazione nell’ambito musicale e l’incisione di un album. Il contest - che ha voluto promuovere l'aggregazione giovanile in uno scenario sociale particolarmente difficile - ha rappresentato una occasione per dare visibilità alle realtà musicali locali e, quindi, l'opportunità a musicisti non professionisti di esprimere la propria passione e accrescere le proprie competenze.
 


Ma c’è di più. La comunità di attivisti che gestisce l’orto urbano all’interno del parco comunale intende, infatti, costituire una vera e propria orchestra sociale di quartiere. Una ulteriore occasione per i ragazzi e per gli stessi utenti del centro Lilluput attraverso la quale diffondere le storie e i vissuti delle persone utilizzando anche strumenti musicali originali, come quelli ottenuti usando i prodotti della terra. Si tratta di un progetto culturale che intende, sul lungo periodo, ridurre i rischi di esclusione sociale, di dispersione scolastica e di marginalità per un cambiamento significativo del territorio.

Mettere al centro la persona e puntare sulle loro risorse, e meno sugli aspetti patologici, è già la mission della rete che dal 2014 ha realizzato l’orto sociale. Recuperando un grossa parte del parco comunale particolarmente abbandonata, oggi l’esperienza aggrega oltre centocinquanta famiglie ognuna delle quali ha adottato una terrazza. Ci sono anche gli studenti e gli attivisti delle associazioni di Napoli Est a prendersi cura dello spazio e a coltivare qualsiasi tipo di ortaggio. Negli ultimi mesi sono state innestate anche diverse piante da frutta grazie alle donazioni dei residenti.

Si zappa, si semina e si raccoglie insieme. Gli ortolani dividono strumenti, pratiche e momenti conviviali. Questo spirito agevola i processi di crescita e di cambiamento attraverso il senso di appartenenza territoriale, contrastando lo stigma e l’isolamento. L’orto urbano di Ponticelli - il primo nato in città - rappresenta anche un forte segnale di legalità e di riappropriazione che ha permesso di recuperare uno spazio pubblico ma soprattutto di riscoprire una pratica che è nella storia del quartiere stesso, quella agricola.

All’iniziativa hanno partecipato l’assessore al verde del Comune di Napoli, Ciro Borriello, e della VI Municipalità, Ippolito Braccini.
Presenti anche il dottor Stefano Vecchio, direttore dipartimento dipendenze dell’Asl Napoli 1 centro e la dottoressa Anna Ascione, responsabile del centro Lilliput.

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