Auto, caldaie e controlli:
scatta il piano anti-smog

Auto, caldaie e controlli: scatta il piano anti-smog
di Paolo Bocchino
Sabato 15 Giugno 2019, 11:44
3 Minuti di Lettura
Mentre Clemente Mastella e Luigi De Nigris presentavano alla stampa le azioni appena approvate in giunta per contrastare il fenomeno, le centraline Arpac mettevano a referto l'ennesimo picco di smog. Alle 12, quando la conferenza volgeva al termine, la postazione di via Mustilli registrava l'ennesimo filotto di polveri killer: 56 microgrammi per le Pm 10 e 26 microgrammi per le Pm 2,5, valori entrambi oltre i limiti di legge. Non erano necessarie conferme, che comunque sono arrivate in tempo reale: le emissioni inquinanti rappresentano una emergenza che tocca Benevento. Come risolverla? In dieci mosse, alcune improntate a misure cogenti immediate, altre ispirate alla promozione di una cultura ambientale diffusa di medio e lungo termine.

IL SINDACO
«Non ci illudiamo di aver trovato soluzioni definitive - dice Clemente Mastella - ma abbiamo voluto mettere in campo, come facciamo da tempo, tutto ciò che è in nostro possesso per affrontare il problema. Che peraltro riguarda ampi contesti geografici d'Italia, con la differenza che mentre in altri contesti come la Pianura Padana ci si è dotati di una pianificazione sovracomunale, qui in Campania i sindaci sono costretti a muoversi in ordine sparso».

 

LE AZIONI
A illustrare il dettaglio delle misure è stato l'assessore alle Politiche ambientali Luigi De Nigris, padre del complesso pacchetto di azioni divise in capitoli: calendario annuale delle giornate ecologiche; interventi emergenziali; mobilità urbana; monitoraggio della qualità dell'aria; informazione; collaborazione interistituzionale; limitazione e controllo emissioni; inventario delle emissioni; acquisti verdi; azioni per favorire la mobilità elettrica e la riqualificazione energetica edilizia. La prima novità di rilievo riguarda la programmazione di dieci giornate annue con stop alle auto limitato a determinati quartieri. Il calendario partirà domenica 23 quando il blocco riguarderà il rione Triggio-Ferrovia. Non solo divieti, che andranno dettagliati dalla Polizia municipale, ma anche promozione della cultura ecologista. A seguire arriveranno i blocchi ai viali Mellusi e Atlantici (21 luglio), in centro storico (11 agosto), al rione Libertà (22 settembre). Il 20 ottobre il bis al Triggio mentre il 17 novembre sarà la zona alta a ripetere l'esperienza della giornata senza auto. Chiusura domenica 1 dicembre a Capodimonte-Pacevecchia. Calendario che non escluderà però l'adozione di misure urgenti qualora dovessero verificarsi condizioni di inquinamento particolarmente preoccupanti. La delibera prevede come ordine di grandezza i tre superamenti consecutivi di Pm 10 e Pm 2,5.
GLI IMPIANTI
L'altro capo del problema è rappresentato dagli impianti di riscaldamento per abitazioni e uffici pubblici. Urge intervenire anche e soprattutto su tale fronte se è vero, come attestano autorevoli studi in materia, che il 93% delle emissioni totali scaturisce proprio dagli apparentemente innocui comignoli. Tra le azioni più incisive varate dalla giunta c'è il divieto di utilizzo delle caldaie a biomasse legnoso, il pellet. Una interdizione che scatterà al verificarsi del quarto sforamento consecutivo di Pm 10 a partire dal lunedì successivo alla settimana di riferimento e fino al venerdì. Il divieto riguarderà le fasce orarie 8,30-12,30 e 14,30-18,30, con deroga inevitabile per chi non dovesse essere munito di fonti di riscaldamento alternative. Una misura che promette di avere un grosso impatto ma dovrà trovare una non facile definizione della macchina operativa.
LE STRATEGIE
Sul fronte dei controlli si ribadisce la volontà di procedere alla verifica degli impianti termici domestici, già annunciata nei mesi scorsi. Sarà la Provincia di concerto con la Asea a occuparsene ma i fili del discorso andranno riannodati fin dai prossimi giorni. E proprio le intese inter-istituzionali riguardano l'altra novità significativa del pacchetto di correttivi approvato ieri. Il Comune, gli uffici ambiente della Regione, la Provincia, Università, Asl e Arpac dovranno dar vita, nelle intenzioni di Palazzo Mosti, a un «Tavolo permanente per l'ambiente e la salute» che si occuperà di stilare una programmazione specifica capace di andare oltre la logica della perenne emergenza. Il piano promosso da De Nigris punta molto anche sulla informazione dei cittadini (prevista una più incisiva attività di comunicazione) e sulla diffusione di pratiche sostenibili in tema di mobilità.
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