Uccisa dal carico del tir: ecco tutte
le infrazioni commesse dall’autista

Uccisa dal carico del tir: ecco tutte le infrazioni commesse dall’autista
di Marco Di Caterino e Enzo Napolitano
Venerdì 21 Giugno 2019, 22:45 - Ultimo agg. 22 Giugno, 12:07
3 Minuti di Lettura
Una morte che si poteva evitare. Colpo di scena nelle indagini sulla tragica fine di Imma Papa, 29 anni, mamma di un bimbo di due, residente a Forchia, hostess all’aeroporto di Capodichino, uccisa dal carico di patate perso da un tir mentre percorreva l’asse mediano in direzione Acerra. La ragazza è morta sul colpo, probabilmente senza rendersi conto di quanto le stesse accadendo, mentre sulla corsia opposta guidava la sua Fiat 500, che in una sorta di tragico strike è stata centrata in pieno da uno dei quattordici bancali trasportati dal pesante automezzo. 

Gli inquirenti – le indagini e i rilievi sono condotti dagli agenti della polizia stradale di Napoli e dai colleghi del dipartimento di Nola - hanno accertato che il carico non era in sicurezza, che la quantità di patate trasportate era di gran lunga superiore a quella consentita e, come se non bastasse, il tir aveva violato l’assoluto divieto di sorpasso che vige sull’intero tratto della sopraelevata e procedeva a velocità sostenuta proprio sulla corsia di sorpasso, divisa dalla carreggiata opposta da un guardrail alto meno di un metro e quindi incapace di assorbire gli urti laterali dei grossi automezzi che oltrepassano regolarmente il limite dei settanta chilometri orari. 
 
Al momento, assistito dal suo legale, l’autista ha ribadito che l’immane tragedia è avvenuta per mera fatalità. L’uomo, la cui posizione e al vaglio dei magistrati, ha ancora una volta dichiarato di avere perso il controllo del tir in seguito allo scoppio di uno dei pneumatici, che avrebbe fatto sbandare il camion verso sinistra per poi inclinarsi fino a perdere il carico. Una versione che non ha per niente convinto gli inquirenti, che nelle prossime ore effettueranno altri rilievi. La salma della povera Imma si trova ora presso l’istituto di Medicina legale di Napoli in attesa dell’autopsia. 

Incredulità e sgomento a Forchia, il paese dove Imma viveva ed era conosciuta da tutti. Era la figlia maggiore di Giuseppe Papa, vigile urbano. «Conoscevamo tutti Imma – dice il sindaco Pino Papa –. Io l’ho vista crescere, aveva la stessa età di mia figlia. Il dolore appartiene a tutti. Di lei ricordo quando, nel 2008, vinse ancora ragazzina il concorso di bellezza “Miss Valle Caudina”». Il comune proclamerà un giorno di lutto cittadino in occasione dei funerali. Piange anche Margherita Giordano, per tanti anni sindaco di Forchia e oggi vice. «Per tutti noi è stata una notizia terribile. Imma sapeva farsi voler bene. Da poco, dopo la laurea in Lingue, lavorava come hostess all’aeroporto di Capodichino. Precedentemente era stata interprete al Tarì di Marcianise. Aveva coronato i suoi sogni. Era una bellissima ragazza e un’ottima madre». 

Nell’attesa che il feretro torni a casa, sono anche state annullate le attività programmate da tempo, come la rievocazione storica della battaglia dei Sanniti, prevista per domani, e la partecipazione degli archibugieri di Cava de’ Tirreni alla processione del Corpus Domini. Dunque le lacrime di papà Giuseppe, del marito Domenico e del piccolo Francesco, 2 anni, sono quelle dell’intero paese. «Una vicenda assurda – aggiunge il parroco di San Nicola di Mira, don Domenico Ruggiano, che ha celebrato il matrimonio di Imma e il battesimo del piccolo –. Per sentirci vicini alla famiglia, l’altra sera ci siamo raccolti in preghiera davanti alla loro casa. Una presenza silenziosa ed orante, per esprimere la nostra vicinanza, ma rispettando il dolore. Quello che oggi mi rattrista è la ricaduta “sociale” di chi, con il suo peccato, ha provocato questa tragedia, magari eccedendo sul carico o ovviando alla manutenzione del camion. Esistono scelte di convenienza personale che possono renderci corresponsabili della morte degli altri». Quella di Imma è stata una vita in salita, ma vissuta con tenacia: sempre vicina e attenta ai suoi fratelli, Michele e Annalisa, il matrimonio con Mimmo, due anni fa il figlio tanto atteso e poi anche il lavoro: «Non mi sembra vero – dice un’amica di Imma –. Non è giusto morire così». 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA