Croazia, via a procedura per entrare nell'euro: nella monet unica nel 2023

Andrej Plenkovic, primo ministro croato
Andrej Plenkovic, primo ministro croato
Sabato 6 Luglio 2019, 17:08 - Ultimo agg. 18:07
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La Croazia vuole entrare nell'euro. Il paese della ex Jugoslavia, entrato nell'Unione europea nel 2013, ha avviato nei giorni scorsi la procedura per entrare nel Meccanismo di scambi europei (Erm II), che potrà permettere alla nazione balcanica di aderire alla moneta unica. Lo ha annunciato la Banca nazionale croata (Hnb).

La Croazia spera di integrare l'Erm II, detto «l'anticamera» dell'euro, entro la metà del 2020 e di entrare nella zona euro tre anni dopo, diventando il ventesimo paese della moneta unica. Al primo gruppo di 11 paesi, che hanno adottato l'euro nel 1999 (il contante è stto introdotto nel 2002), si sono poi aggiunti Grecia (2001), Slovenia (2007), Cipro e Malta (2008), Estonia (2011), Lettonia (2014), Lituania (2015).

Una lettera relativa all'intenzione di adottare il meccanismo, firmata dal ministro delle Finanze Zdravko Maric e dal governatore della Banca nazionale Boris Vujcic, è stata inviata ai Paesi della zona euro e alle istituzioni dell'Unione europea, nella quale si spiega il piano di riforme che Zagabria intende attuare per raggiungere il suo obiettivo.

La Croazia negli anni più recenti ha fatto una serie di progressi per diminuire gli squilibri, uscendo nel 2017 dalla procedura di deficit eccessivo. Nel mese di aprile 2019 il salario medio in Croazia risultava pari a 6.434 kunas (870 euro), con un tasso di disoccupazione all'8,5%. Secondo le autorità locali, l'adesione alla moneta unica porterà una serie di vantaggi per il Paese, considerando che l'80% dei depositi bancari è già in euro e che i suoi principali partner sono Stati della zona euro.

 
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