Salerno, la gaffe di Toninelli:
«L'aeroporto aperto solo per M5S»

Salerno, la gaffe di Toninelli: «L'aeroporto aperto solo per M5S»
di Rosa Palomba
Mercoledì 10 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 11:12
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Inviata a Pontecagnano

Un'altra firma, la terza. Il nuovo piano industriale dell'aeroporto Salerno-Costa d'Amalfi, ieri è stato nuovamente siglato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Entro il 31 dicembre di quest'anno, dovranno essere bandite le gare per adeguare le strade di collegamento, ma soprattutto per allungare l'attuale pista e consentire il traffico degli aerei di linea, sdoganando lo scalo finora utilizzato soltanto da jet privati e charter. 
 
Un termine improrogabile; il rischio infatti, è perdere i 40 milioni dello Sblocca Italia. Lo ha ribadito ieri Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, durante la sua visita a Pontecagnano, nella hall nello scalo salernitano: «Finalmente una gran bella notizia dopo anni di inerzia. La direzione generale aeroporti del ministero del Mit ha approvato e quindi firmato il progetto definitivo». 

L'incontro, che dopo vent'anni di attesa poteva essere una festa, è stato invece un evento fra musi lunghi, risentimento, delusione. Lo staff del Ministero ha infatti omesso di invitare i soci del Costa d'Amalfi. E a parte i rappresentanti istituzionali del Movimento 5 Stelle, ieri mancavano proprio i padroni di casa. Assenti dunque, Camera di Commercio, Confesercenti e Confindustria di Salerno, Confagricoltura e i sindaci dei Comuni che fanno parte del Consorzio. Ignorate, secondo gli stessi assenti, tutte quelle forze che in questi vent'anni hanno messo in campo risorse economiche e professionali affinché questo scalo potesse far parte del grande circuito nazionale del trasporto aereo. In sala, Antonio Ferraro, presidente della società di gestione del secondo scalo della Campania, e Roberto Barbieri, amministratore delegato Gesac, che gestisce l'aeroporto di Capodichino a Napoli, con cui alla fine della lunga fase burocratica avverrà la fusione.

Nessun invito anche ai rappresentanti della Regione, che pure in questi mesi hanno redatto il nuovo piano industriale. Durissimo anzi, l'affondo contro la Regione che con il presidente Vincenzo De Luca ha più volte coperto le perdite della società aeroportuale, consentendo di raggiungere il traguardo di queste ore. «In sette mesi abbiamo affrontato la questione Costa d'Amalfi in maniera assolutamente apartitica - ha detto Toninelli - Lavorando esclusivamente nell'interesse della Campania e di questo territorio che merita tanto e che rappresenta la chiave per lo sviluppo dell'intero Meridione. Adesso, la società di gestione proceda velocemente per bandire le gare di appalto e procedere con le opere infrastrutturali». E ancora: «Prima di essere il presidente della Regione Campania, De Luca è stato sindaco di Salerno e ha ricoperto incarichi di governo - ha aggiunto Toninelli - noi abbiamo rapidamente raggiunto l'obiettivo». Sulla sua stessa il sottosegretario Andrea Cioffi, la senatrice Felicia Gaudiano, e la consigliera regionale Valeria Ciarambino, che ha più volte sottolineato «le colpe dei governi precedenti e della Regione», ma che a proposito dell'assenza di industriali e albergatori, ha chiarito che «sarebbe stato meglio tralasciare le polemiche». 

Non si fa attendere la risposta del presidente della Regione, De Luca: «Toninelli trovi la strada di un barbiere. Non ho mai visto un ministro che va in giro con la permanente. La Regione ha fatto un altro miracolo creando il sistema aeroportuale regionale, unificando Salerno e Capodichino, altrimenti il nostro aeroporto non avrebbe mai avuto una concessione. La Regione investe 250 milioni di euro, non so quanto vuole investire Toninelli». Parla di «gaffe» il presidente di Confindustria Salerno, Andrea Prete: «Questo dimostra che non si ha alcuna conoscenza del tessuto economico salernitano: questo aeroporto non è solo al servizio del turismo ma è strategico per tutte quelle aziende che generano il Pil della provincia». 

Ed è essenzialmente a Prete che il Mit ha risposto con un comunicato: «Il presidente di Confindustria Salerno dovrebbe sapere che le conferenze stampa vengono organizzate per i giornalisti e non per aprire dibattiti con le istituzioni e i portatori d'interesse».

Grandi passi, migliaia di parole: il futuro del Costa d'Amalfi resta essenzialmente nei 400 metri che mancano all'attuale a pista per un decollo senza se e senza ma.

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