Lorenzo Fontana e le simpatie per il modello sociale della Russia: ecco il prossimo ministro degli Affari europei

Lorenzo Fontana, chi è il prossimo ministro degli Affari europei
Lorenzo Fontana, chi è il prossimo ministro degli Affari europei
di Mario Ajello
Mercoledì 10 Luglio 2019, 12:24 - Ultimo agg. 12:42
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La quadratura del cerchio si chiama Lorenzo. Cognome: Fontana. Il ministro degli Affari europei sarà lui e la scelta - non invisa al Quirinale come pare che fosse quella sul senatore ed economista leghista Bagnai - sembra quasi naturale. Fontana, al suo attuale dicastero della Famiglia, si trova malissimo. E ogni proposta che fa c’è sempre un 5Stelle che gliela boccia: l’ultima sugli aiuti alla natalità. In più il sottosegretario al suo ministero, Spadafora, che ha appena litigato con Salvini ha su tutto posizioni opposte al tradizionalismo cattolico di cui Fontana è convinto sostenitore. E c’è un aspetto familiare importante legato allo sbarco, o meglio al ritorno, di Fontana ai temi europei.

La moglie e i figli abitano a Bruxelles, dove Fontana è di casa (è stato per lungo tempo europarlamentare leghista) e dove, particolare non trascurabile, conosce un po’ tutti. Salvini gli ha detto: “Dovrai  stare più a Bruxelles che a Roma. Ci servi per combattere ogni giorno in quei palazzi”.  Il fatto è che Salvini – non fidandosi di Conte – vuole controllare da vicino i dossier che investono l’Italia. Non vuole lasciare che siano Conte, Moavero e Tria i manovratori del nostro rapporto con l’Europa dove non stiamo toccando palla. Non si fida di loro, mentre Fontana è proprio un uomo suo e amico personale del leader. 

Laureato in Scienze Politiche a Padova e in Storia all'Università Europea di Roma, Fontana nel 2018 ha scritto La culla vuota della civiltà. All'origine della crisi, insieme a Ettore Gotti Tedeschi, con la prefazione di Matteo Salvini. La crisi demografica e la denatalità, da buon cattolico, sono i suoi crucci. Il 26 febbraio 2016 è stato nominato vicesegretario federale della Lega Nord assieme a Giancarlo Giorgetti ed è stato vice sindaco di Verona (dove è nato nel 1980) e vice presidente della Camera. 

Nel corso della sua partecipazione alla Marcia per la vita del 19 maggio 2018 a Roma ha affermato che l'aborto è uno strano caso di "diritto umano" che prevede l’uccisione di un innocente, ritenendolo anche la prima causa di femminicidio nel mondo. In occasione del Festival per la Vita promosso dalla Provita Onlus ha affermato che da un lato l'indebolimento della famiglia, la lotta per i matrimoni gay e la teoria gender nelle scuole, dall'altro l'immigrazione di massa che subiamo insieme alla contestuale emigrazione dei nostri giovani all'estero, sono tutti fattori che mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni. 

Ritiene che il modello sociale identitario della Russia, così come evolutosi negli anni di governo di Vladimir Putin, rappresenti un solido riferimento anche per l'Italia. In Europa si farà valere, questo è certo, perché pur essendo una persona affabile, è un tipo tosto.
 
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