Ad avviare le indagini sull'aggressione gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Casilino, diretto da Michele Peloso, che, grazie alle dichiarazioni e descrizioni fornite dalla vittima, sono riusciti in breve termine ad individuare il responsabile. Ma l’indagine dei poliziotti, nella fase di intercettazione dell’uomo avvenuta nella sua abitazione, si è aperta anche ad un altro scenario. Durante la perquisizione dell’appartamento dove è stato trovato P.E. e della cantina in uso allo stesso, infatti, i poliziotti hanno scoperto un revolver color argento, insieme a numerosi capi di abbigliamento e ad alcuni caschi.
Oggetti che hanno insospettito gli agenti. Come lo scooter, all'esterno dell’abitazione, le cui chiavi sono state trovate nell’appartamento, e per il quale i poliziotti hanno accertato esistere una nota di rintraccio, inserita nella banca dati interforze.
Nota che indicava lo scooter come mezzo utilizzato in almeno tre rapine, compiute tra maggio e giugno scorso, in due supermercati e in un ufficio postale. Recuperando le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle zone interessate dai “colpi” è emerso che la corporatura di uno dei due rapinatori corrispondeva proprio a quella del 42enne. In più, oltre ad impugnare un revolver color argento come quello sequestrato, l'uomo indossava gli stessi capi di abbigliamento rinvenuti all’interno della sua abitazione.