A causa dell'età avanzata e per la presenza di un quadro clinico delicato, procedere per via chirurgica aveva elevati rischi, pertanto si è scelto di effettuare la riparazione della valvola inserendo, all'interno della protesi, una nuova valvola per via totalmente percutanea, ossia attraverso la puntura della vena femorale e sotto guida ecografica ed angiografica. «L'intervento rappresenta una valida alternativa alla chirurgia cardiaca tradizionale in pazienti ad alto rischio operatorio, infatti è stato ridotto sensibilmente il trauma e il decorso post operatorio.
La paziente, due giorni dopo l'intervento, è stata dimessa» spiega Paolo Golino. «Si tratta di una procedura innovativa che è stata realizzata per la prima volta in Campania - spiega il commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera dei Colli Antonio Giordano - perché la valvola è stata posizionata in maniera totalmente percutanea, ossia senza ricorrere a una incisione transapicale del cuore, bensì procedendo mediante la puntura del setto divisorio tra gli atri cardiaci».