Abusi edilizi a Torre del Greco,
politici e imprenditori verso il processo

Abusi edilizi a Torre del Greco, politici e imprenditori verso il processo
di Aniello Sammarco
Venerdì 26 Luglio 2019, 00:00
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Imprenditori, politici, professionisti, dirigenti e dipendenti comunali di Torre del Greco: nuova bufera giudiziaria su un comune già scosso dalle dimissioni del sindaco Giovanni Palomba e da una serie di altre inchieste. Ed è di un politico il nome più eccellente tra i sedici che ieri hanno ricevuto dai carabinieri un avviso di conclusione delle indagini preliminari e relativa informazione di garanzia: Luigi Mele, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Borriello e candidato a sindaco del centrodestra sconfitto al ballottaggio nel 2018.

Con lui anche la madre Anna Teschio e il fratello Achille. Al centro delle indagini i presunti abusi realizzati nell’unità abitativa dove risiede l’attuale consigliere e quelli che sarebbero stati realizzati nell’attività imprenditoriale del fratello. Le accuse avanzate dal pm Rosa Annunziata erano già riportate in due pec anonime arrivate negli anni passati. Per i magistrati la palazzina dove abita Mele, già oggetto di interventi non autorizzati, sarebbe stata interessata da altri lavori che ne avrebbero comportato un ampliamento. Achille Mele finisce sotto i riflettori in particolare per un’opera di pavimentazione che – secondo gli inquirenti – sarebbe stata “spacciata” per una manutenzione esterna del verde della sua attività lavorativa ma anche per interventi interni alle vicine autorimessa e officina meccanica (in alcuni casi direttore dei lavori era proprio Luigi Mele).

L’inchiesta investe anche dipendenti comunali e vigili, come la responsabile del servizio antiabusivismo dell’area tecnica di Palazzo Baronale e i tecnici Antonio Di Simone e Piero D’Alesio. Nei guai anche tre ex dirigenti comunali, Mario Pontillo, Giovanni Mennella e Michele Sannino per aver concesso permessi che secondo i magistrati non dovevano essere rilasciati. Avviso di conclusione indagine per i vigili urbani Michele Raiola, Stefano Napolitano e Ferdinando Noce, che per le indagini avrebbero attestato cosa non veritiere durante specifici sopralluoghi. Chiudono l’elenco delle persone indagate i tecnici, direttori ed esecutori di parte dei lavori Lorenzo Iodice, Giuseppe Dello Margio, Filippo Di Ruocco e l’altro dipendente comunale Ignazio Balzano.

L’ultimo macigno giudiziario arriva al termine di un lungo periodo caratterizzato da inchieste che hanno minate la «solidità» del Comune. Di abusi edilizi ad esempio si è parlato meno di un mese fa, quando un’ordinanza di demolizione è giunta alla Pa.Di amministrata da ottobre da Raffaella Palomba, sorella del sindaco dimissionario Giovanni, suo predecessore alla guida della società titolare dei due immobili dove vi sarebbero 21 unità abitative ricavate senza titolo. A giugno invece la scoperta del «sistema Vaccaro» per la presunta gestione degli appalti a favore di ditte ritenute al soldo dei clan. In manette il titolare dell’azienda che svolge le pulizie negli uffici pubblici, Ciro Vaccaro, ed elementi delle organizzazioni criminali. In un’inchiesta parallela risultano indagati ex amministratori, dipendenti comunali, imprenditori e professionisti: tra questi l’ex assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Sannino, costretto a dimettersi sotto il peso di quattro avvisi di garanzia per le attività svolte da dirigente dell’ente. Dimissioni che invece non hanno salvato dal carcere Stefano Abilitato, coinvolto nell’inchiesta sul presunto voto di scambio che avrebbe inquinato le elezioni 2018. Senza dimenticare che meno di due anni fa l’allora sindaco dimissionario Ciro Borriello era finito in manette per presunte tangenti intascate dalla ditta Nu Fratelli Balsamo.
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