L'appello del Papa agli scout d'Europa: «Salvate il pianeta terra»

L'appello del Papa agli scout d'Europa: «Salvate il pianeta terra»
di Franca Giansoldati
Domenica 4 Agosto 2019, 09:52 - Ultimo agg. 17:26
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Città del Vaticano – «L’amore per l’Europa, che vi accomuna, non richiede di essere solo osservatori attenti, ma costruttori attivi: costruttori di società riconciliate e integrate, che diano vita a un’Europa rinnovata; non protettrice di spazi, ma generatrice di incontri. L’Europa ha bisogno di incontrarsi». Di fronte a una Europa che sembra sgretolarsi sotto le spinte della Brexit, i colpi di martello dei sovranisti o la sordità degli euroburocrati incapaci di ascoltare le voci di tanta rabbia sopita, Papa Francesco ieri ha ripreso la sua attività dopo tre settimane di riposo, affidando un fortissimo messaggio simbolico agli scout del vecchio continente.

A loro ha affidato il compito di non tirarsi mai indietro per costruire una rete positiva in grado di fare argine ad una deriva sottotraccia che sta indebolendo il progetto europeista nato sulle ceneri della seconda guerra mondiale.

L'Aula Paolo VI ieri mattina era piena di ragazzi con la loro uniforme e il fazzoletto inseparabile. Il Papa ha rispolverato i fondamentali, iniziando dai santi che per la Chiesa sono alla base del cammino europeista – Francesco, Cirillo e Metodio, Caterina, Paolo di Tarso – poi ha ricordato il Vangelo di Luca. Date e vi sarà dato. Cinque parole, praticamente un programma di vita che Papa Bergoglio ha chiesto di applicare ad ogni livello, in ogni ambiente. Anche in politica. L'entusiasmo di «scolte» e «rover» della “Union internationale des guides et scouts d’Europe – Federation du scoutisme européen” è risultato travolgente. Dalla tradizione del fondatore Badel Powell è affiorata - nel discorso papale - persino la metafora del «cammino» comune e da qui l'invito ad essere protagonisti e mai spettatori. A questo pungolo ne è seguito un altro, stavolta riguardante il grande tema del momento, la tutela del creato.

Un monito che non è arrivato a caso, visto che in questi giorni che le agenzie internazionali e diversi centri universitari hanno pubblicato immagini e studi di un pianeta devastato.

Di ieri anche le inquietanti immagini dello scioglimento dei ghiacciai in Groelandia causate da temperature di oltre 20 gradi, l'equivamente di 12 miliardi di metri cubi d'acqua che ogni giorno si riversano nel mare. «Se continuiamo a sfruttare il pianeta, ci darà una lezione terribile. La stiamo già vedendo. Se ce ne prendiamo cura, avremo una casa anche domani. Nel vostro cammino vi siete immersi nella natura. Bello! Avete notato che il creato non ha frontiere? Il creato non ha frontiere: è di tutti e per tutti. Le piante, i boschi, gli animali crescono senza confini, senza dogane».

Papa Francesco riassume l'essenza della Laudato Sì, l'enciclica sociale dedicata alla sfida ambientale che contiene i germi per avviare una rivoluzione planetaria proveniente dal basso, dagli uomini di buona volontà, e ribaltare la concezione di tutela ambientale, non più qualcosa che riguarda pochi, una elite culturale, ma qualcosa che impegna tutti allo stesso modo poiché c'è un innegabile nesso tra i disastri ecologici e le scelte quotidiane. Gli effetti varcano i confini geografici. L'abbattimento delle foreste amazzoniche (che rappresentano il polmone di tutto il pianeta) hanno conseguenze su persone che non vivono in Brasile ma dall'altra parte del globo. L'idea di una rete nella quale nessuno può dirsi estraneo. 

«Il creato è un libro aperto – ha spiegato il Papa agli scout - che ci dà un insegnamento prezioso: siamo al mondo per incontrare gli altri, per creare comunione, perché siamo tutti collegati. Il creato è fatto per collegarci con Dio e tra di noi, è il social di Dio.Ma se partiamo dai preconcetti sugli altri, da idee prestabilite, vedremo sempre limiti e barriere».

 

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