Napoli: legati e senz'acqua,
l'estate nera dei cani abbandonati

Napoli: legati e senz'acqua, l'estate nera dei cani abbandonati
di Maria Pirro
Martedì 13 Agosto 2019, 09:17
3 Minuti di Lettura
Legati a un palo, e senz'acqua. Sotto il sole. Li hanno abbandonati padroni crudeli, uomini non veri: a Fuorigrotta, nei pressi dell'uscita della tangenziale, nella zona del Vasto, in piazza Cavour. Altri quattro cani sono stati portati all'ospedale veterinario dell'Asl, al Frullone, unico presidio in la città e riferimento per la Campania. Secondo il garante degli animali, Stella Cervasio, si sono avuti finora 30 casi in media al giorno a Napoli e provincia. E un meticcio con il microchip è appena stato recuperato al varco Pisacane: irreperibile il titolare, nonostante le denunce. Partito, forse, per le vacanze.

 

L'APPELLO
«Billi è esuberante ma docile, cerca casa: una famiglia sarebbe perfetta», dice il veterinario Marina Pompameo, che dirige l'ospedale veterinario e accoglie ogni mese dagli 80 ai 100 animali, spesso feriti, soccorsi in strada. Come il tenerone con la zampa spezzata trasferito da Aversa perché investito da un'auto. Un altro ha i tendini lesionati e proviene dalla Montagna Spaccata, e un altro ancora da via Padula. «C'è pure chi li lascia fuori al balcone. D'estate gli incidenti si moltiplicano, le segnalazioni di maltrattamenti giungono a qualsiasi ora del giorno e della notte», spiega Pompameo.
LE SEGNALAZIONI
Il centralino risponde al numero 081/2549496 ed è in funzione 24 ore su 24; un ulteriore strumento di comunicazione è l'email all'indirizzo pov.a@aslnapoli1centro.it. L'accettazione nella sede di via Comunale del Principe è aperta dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, dal lunedì al venerdì, e il sabato solo la mattina. E, tra i cani da sistemare, c'è anche una cagnetta dal pelo lucido e nero trovata davanti alla caserma di Miano. E poi, sei cuccioli salvati a Fuorigrotta il 4 agosto, giocherelloni e graziosi. «Ma di taglia media e, per questo, più difficili da far adottare», prevede la responsabile dell'Asl, spiegando che l'abbinamento viene proposto in base alle caratteristiche dei richiedenti (e non il contrario), evitando amori a prima vista, e questi piccoletti che scodinzolano e si mordono tra loro non sono adatti, ad esempio, per un anziano. «Troppo faticosi da gestire, verrebbero riportati qui», sentenzia la dottoressa. Ma la campagna contro l'abbandono passa innanzitutto attraverso l'iscrizione all'anagrafe canina, e quindi attraverso l'installazione del microchip.
IL CENSIMENTO
«L'operazione è obbligatoria e gratuita, può essere effettuata al Frullone, dal lunedì al sabato, o a bordo del nostro camper, in occasione delle iniziative organizzate con le Municipalità», afferma Pompameo. Sono al momento 70mila i cani registrati. Più 600 detti «territoriali» perché rimessi in strada: vivono liberi e sono accuditi dai professionisti dell'azienda sanitaria, dai cittadini e dalle associazioni di quartiere. Pompameo spiega, però, che gli amici a quattro zampe non vengono «traditi» solo d'estate. Certo, è più probabile quando si organizza la villeggiatura. Ma il 30 per cento degli animali intercettati dall'Asl viene anche restituito al legittimo proprietario.
LE ALTERNATIVE
«Le situazioni sono particolarissime nelle periferie, da Ponticelli a San Pietro a Patierno, da Soccavo a Pianura, e ai confini tra Volla e Cercola», chiarisce l'esperta, da 26 anni al lavoro nel servizio pubblico. «Noi non facciamo prestazioni a pagamento», precisa Pompameo, ricordando che tutte le cure sono a carico dei padroni così come lo sono le spese per le pensioni durante le vacanze.
«Basta, però, consultare il portale www.dogwelcome.it per portarli con noi», interviene il garante Stella Cervasio, che avvisa: «Meglio non prendere un animale, se non si può tenere o si deve viaggiare tanto: il fenomeno degli abbandoni quest'estate è devastante. Solo a Napoli e provincia vengono trovati 10 cani e 20 gatti al giorno, in media. E anche le pensioni vanno vagliate attentamente: devono essere registrate e conosciute dalla Asl e da persone esperte. Altrimenti, c'è il rischio di non rivedere più il proprio cane, soprattutto se di razza, come è appena successo a una famiglia napoletana».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA