Allarme bomba al Giardino inglese
ma è soltanto un trolley dimenticato

Allarme bomba al Giardino inglese ma è soltanto un trolley dimenticato
di Lidia Luberto
Martedì 13 Agosto 2019, 11:47
3 Minuti di Lettura
Falso allarme bomba alla Reggia. Ore 10 di ieri, i funzionari in servizio vengono avvertiti da uno dei custodi che nel Giardino inglese è stato rinvenuto un trolley abbandonato. Un oggetto apparentemente innocuo ma che la cautela consiglia di non sottovalutare. Così vengono attivate tutte le procedure del caso e allertati Carabinieri, Polizia, questura. «Eravamo in ufficio alle prese con una serie di importanti e inderogabili impegni, quando mi hanno comunicato della presenza di questo oggetto. E' nostro dovere preoccuparci anche per cose che sembrano assolutamente innocue e così è stato. Perciò, ci siamo immediatamente attivati, abbiamo chiamato prefettura e 113», racconta la direttrice Tiziana Maffei, ieri regolarmente al lavoro e alle prese con una «giornata alquanto pesante, non certo per questo episodio ma per una serie di questioni da affrontare, non ultima quella sempre attuale degli abusivi», precisa. Tempestivo l'intervento delle Forze dell'Ordine, che, peraltro, a loro volta erano state già informate da un'altra telefonata pervenuta al 113, presumibilmente arrivata da parte di un solerte visitatore o di qualche casertano frequentatore della reggia.

 

I carabinieri si sono recati immediatamente sul posto ed effettivamente hanno trovato, abbandonato su un prato del Giardino inglese, il trolley. I tecnici hanno aperto la valigia e l'hanno trovata, per fortuna, piena di indumenti e nient'altro. Pericolo scampato, dunque, anzi inesistente. E' la rassicurazione delle forze dell'Ordine alla direttrice. Una vicenda talmente inconsistente, secondo gli stessi agenti, che non è necessario procedere ad ulteriori rilievi ne' ad alcuna indagine. L'episodio, assolutamente banale, sarebbe, dunque, stato causato da qualche turista distratto che ha dimenticato il trolley, è l'ipotesi più plausibile. Positiva, comunque, la solerzia di chi ha avuto la premura di avvertire le autorità competenti. Un gesto che dimostra l'attenzione e l'amore anche di privati cittadini per il sito. «Meglio un allarme inutile, che una trascuratezza potenzialmente dannosa», sottolinea il direttore Maffei. L'episodio, comunque, sebbene dall'esito insignificante, ripropone il tema, sempre attuale, della sicurezza del monumento e del funzionamento del sistema di vigilanza. Un problema al quale si è da subito dedicata la direttrice. «Abbiamo appena predisposto una scheda per il finanziamento di un sistema di sicurezza all'avanguardia. La scheda-progetto dal titolo Safety e security per il parco e la reggia è stata presentata per la richiesta di finanziamento di 7 milioni e 280 mila euro nel Pon Legalita, interventi integrati finalizzati al l'incremento degli standard di sicurezza in aree strategiche per lo sviluppo, spiega la direttrice. Che aggiunge: «Si tratta di un sistema di tecnologie fisse wireless per sorvegliare il parco, tracciare e conoscere il flusso delle persone e dei mezzi, e sarà anche finalizzato a sostenere percorsi di conoscenza nel parco». Insomma vi sara' un un nuovo sistema di videosorveglianza all'avanguardia, l'aggiornamento della centrale di controllo, apparati audio, illuminazione. «Il parco sarà sorvegliato anche attraverso droni dotati di circuiti di riconoscimento collegati a sistemi audio funzionali a segnalazioni ma servirà pure a comunicare con il pubblico in caso di emergenza», ha chiarito Tiziana Maffei. «Un nuovissima tecnologia che potrà essere banalmente utile persono ad aiutare i custodi a chiudere il parco a fine giornata. Ora - dice - corrono da una parte all'altra per avvertire il pubblico dell'avvicinarsi dell'orario di chiusura. Un modo assolutamente superato e da adeguare ai tempi e alle nuove esigenze. Inoltre, il sistema in questione potrà permettere di perimetrale tecnologicamente le aree con sensori di allarme. A tutto vantaggio della sicurezza del bene e deI visitatori e della qualità del lavoro dei dipendenti. Nonchè delLa tranquillità dei responsabili».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA