Campania profondo rosso:
​non ci sono 3500 docenti

Campania profondo rosso: non ci sono 3500 docenti
di Gianluca Sollazzo
Martedì 13 Agosto 2019, 08:15 - Ultimo agg. 09:04
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Record docenti precari. Una valanga di supplenti attende il ritorno in classe degli studenti. E il paradosso è servito: i posti ci sono ma i candidati a cui affidare la cattedra no. Sta accadendo in Campania, la prima regione d'Italia che ha concluso le operazioni annuali di immissione in ruolo. L'Ufficio scolastico regionale, guidato da Luisa Franzese, ha avuto dal ministero dell'Istruzione l'autorizzazione di un contingente di 2.904 assunzioni su ogni ordine e grado. Ma ad operazioni ultimate ben 900 posti non sono stati assegnati. Motivo? Mancano i docenti vincitori di concorso nelle graduatorie di merito delle procedure espletate nel 2016 e nel 2018. Educazione musicale, strumento musicale, docenti di laboratorio e tecnologia, lingue tra i profili più colpiti dalla penuria di assunzioni. Ma quanto sta accadendo si inserisce in un quadro sistemico che attanaglia il sistema scuola nazionale: il ricorso senza freni ai supplenti.

 

LE DEROGHE
Alle 900 mancate assunzioni si aggiungono anche i posti in deroga per il sostegno attualmente vacanti (650) e le cattedre liberate dai professori diventati presidi (400). E non finisce qui. Ai posti vacanti si aggiungeranno anche le supplenze per congedi, malattie e maternità per i quali partiranno altre 1.500 richieste di supplenze dalle graduatorie di istituto gestite dai presidi. E quindi tra posti vacanti (2 mila) e supplenze per sostituzioni dei prof titolari (1.500), la Campania avrà bisogno di almeno 3.500 supplenti già dall'1 settembre. Tradotto: aumento della precarizzazione del rapporto di lavoro e cattedre affidate a docenti tappabuchi, sospesi tra la speranza di stabilizzazione e gli ostacoli di un sistema di reclutamento tutto in salita. A complicare le cose è anche la crisi di governo. In dubbio c'è sia il concorso più volte annunciato e previsto per il 2019 che il decreto approvato salvo intese che ha dato seguito all'accordo con le parti sociali di aprile. Il 6 agosto scorso il Consiglio dei ministri aveva dato il via libera al decreto salvo intese a favore della stabilizzazione dei precari della scuola secondaria (60 mila in Italia). Il provvedimento era previsto in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 28 agosto. Una ipotesi ora sempre più remota a fronte dei venti di crisi di governo. Va detto anche che sul testo c'erano pure remore da parte dei ministri del Movimento 5 Stelle che spingevano per concorsi selettivi e ordinari. Allo stato attuale difficilmente i ministri giallo-verdi si potranno di nuovo sedere al tavolo per ridiscutere le misure salvaprecari che prevedevano un concorso straordinario aperto ai supplenti della scuola media e superiore in possesso di almeno 3 anni di servizio nella scuola statale, oltre al varo dei percorsi abilitanti speciali voluti fortemente dalla Lega.
SALVAPRECARI
«Il decreto salva precari è stato deliberato dal Consiglio dei ministri e deve andare in gazzetta ufficiale l'appello di Pino Turi, segretario nazionale Uil Scuola - se qualche forza politica si vuole assumere la responsabilità di non farlo andare avanti, vedremo. Ma sul piano tecnico il decreto può essere convertito in legge anche a Camere sciolte. Il problema è la guerra politica tra M5S e Lega, staremo a vedere di chi sono le responsabilità se questo decreto non verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dal punto di vista delle responsabilità staremo a vedere chi ha a cuore le sorti della scuola». Intanto il nuovo anno inizia all'insegna del valzer dei precari. «I supplenti sono denigrati ingiustamente rimarca Turi - bisognerebbe ringraziarli questi docenti che tengono le nostre scuole aperte». I numeri sono eloquenti. In Campania saranno affidati ai precari ben 2 mila cattedre che risultano ad oggi vacanti, cioè inquadrate in organico delle scuole ma senza un titolare. Certo, la Campania non se la passa come la Lombardia che stando alle stime dei sindacati dovrà vedersela con oltre 40 mila cattedre vuote. Ma è comunque un campanello d'allarme. Oltre ai 900 posti non assegnati alle assunzioni per mancanza di candidati vincitori di concorso si vanno ad aggiungere i 400 posti che saranno liberati dai docenti campani vincitori di concorso per presidi che dal primo settembre preparano le valigie per andare a dirigere una scuola dal Lazio in su. E poi c'è l'emergenza insegnamento di sostegno: tra Napoli e il resto della regione ci sono più di 650 posti in deroga sul sostegno che i presidi dovranno coprire ricorrendo agli immarcescibili supplenti. Solo a Napoli i precari molti senza la specializzazione - saranno chiamati a coprire più di 350 cattedre di sostegno. Una piccola boccata d'ossigeno è offerta dalla partenza dei Tirocini formativi che abiliteranno in Campania entro febbraio più di 1.400 docenti che stanno seguendo già i corsi presso le università: serviranno ad arginare dal 2020 le assenze dietro la cattedra, intanto potranno avere la precedenza nelle supplenze di istituto da settembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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