I due uomini hanno dichiarato di aver prestato pronto soccorso ai turisti italiani intossicati e di essere in uno stato di choc. Il proprietario del caicco Atlantia, noleggiato delle tre famiglie siciliane per una settimana di vacanze in Croazia, e lo skipper della barca sono sospettati di «reati contro l'incolumità pubblica» aggravati dalla morte di una persona. Secondo gli inquirenti, recentemente hanno istallato sulla barca, contrariamente alle norme di sicurezza, un generatore a benzina, dal quale si è sprigionato il gas tossico. La procedura giudiziaria è ancora in una fase molto precoce e ora bisogna attendere la conclusione di tutte le perizie tecniche dopo le quali la magistratura potrà formalmente incriminare i due croati.
La stampa croata ipotizza che recentemente sulla barca a vela si fosse guastato il generatore a diesel e che i due avessero deciso di sostituirlo con uno a benzina che si raffreddava ad aria.
L'inchiesta ha stabilito che l'istallazione del generatore sostitutivo è avvenuta l'otto agosto scorso. L'uso di simili generatori a benzina è proibito sulle imbarcazioni e sono di solito adoperati nell'edilizia e in aree aperte e ben arieggiate. Dal generatore nella notte tra lunedì e martedì è fuoriuscito il monossido di carbonio che ha poi raggiunto le cabine dei turisti italiani.