I Neoborbonici contro Wikipedia: «Noi censurati per motivi ideologici, altro che libera enciclopedia»

I Neoborbonici contro Wikipedia: «Noi censurati per motivi ideologici, altro che libera enciclopedia»
di Antonio Folle
Mercoledì 28 Agosto 2019, 22:20
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Movimento Neoborbonico contro Wikipedia. Motivo della contesa la cancellazione, denunciata dal Movimento fondato nel 1993 da Gennaro De Crescenzo, della voce che racconta la storia del Movimento che, forse per primo, ha contribuito a risvegliare le coscienze del Mezzogiorno e a gettare luce sulle ombre del Risorgimento e dell'Unità italiana. Insulti ai Savoia? Richiami alla ribellione contro lo Stato? Errori grammaticali da matita rossa? Niente di tutto questo. La censura della voce dedicata ai Neoborbonici - inserita dal volontario Danilo Confalone - sarebbe da attribuire, secondo quanto denuncia lo stesso De Crescenzo, a un carattere meramente ideologico. Poche ore dopo l'inserimento della voce "incriminata" infatti, gli admin hanno immediatamente cancellato i contenuti motivando la cancellazione con lo scarso interesse per il pubblico. Episodio che si sarebbe ripetuto più volte. 
 


«Wikipedia si vanta di essere una enciclopedia libera e di essere aperta a tutti - dichiara il presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo - invece in questi giorni ha dimostrato di essere capace della peggiore censura ideologica nei nostri confronti. Altro che libertà d'informazione. Gli amministratori che hanno cancellato la voce dedicata alla nostra associazione hanno giustificato la cosa con lo scarso interesse per i lettori. Strano - prosegue De Crescenzo - dal momento che sulla stessa enciclopedia sono presenti voci che parlano di ufologia, voci riconducibili ad associazioni che trattano del patrimonio storico-culturale prussiano, voci che parlano della religione norrena o decine di voci che parlano di vari movimenti e movimentini monarchici legati a doppio filo ai Savoia. A chi potrebbe dare fastidio una pagina che racconta, pur senza vantare i numerosi successi di questi ultimi anni, la storia di una delle associazioni più longeve d'Italia? Noi - la stoccata del numero uno dei Neoborbonici - abbiamo una nostra idea in proposito. La risposta va ricercata nella miriade di studiosi del nord che ancora oggi vorrebbero negare la storia, preferendo arroccarsi sulla visione romantica di un esercito venuto a liberare un popolo dall'arretratezza e dalla schiavitù».

Una polemica, quella scatenata dai Neoborbonici, che in poche ore ha fatto il giro dei social network. La decisione di Wikipedia di non consentire la presenza di una pagina che dia voce al movimento meridionalista resta decisamente incomprensibile se si pensa al successo che, ormai non solo al Sud, riscuotono i numerosi convegni e le ancora più numerose pubblicazioni - suffragate da accurate ricerche archivistiche - riconducibili ai Neoborbonici. 

L'enciclopedia open source non è totalmente priva di una voce che fa riferimento ai Neoborbonici. L'unica voce che fa vagamente riferimento ai Neoborbonici - il Movimento Neoborbonico è citato in una stringatissima nota - assume però toni fortemente critici verso i movimenti meridionalisti, derubricando le rivendicazioni del Mezzogiorno a mero revisionismo storico, quando non addirittura a revanscismo. 

«In una pagina fortemente critica verso il nostro operato - prosegue Gennaro De Crescenzo - e verso le rivendicazioni di chi vuole restituire il giusto posto nella storia all'antico Regno delle Due Sicilie, si fa riferimento all'esistenza dei Neoborbonici. Evidentemente per gli amministratori di Wikipedia noi esistiamo solo per essere criticati ma la nostra storia, lunga 25 anni, non merita di essere raccontata. Evidentemente una associazione assolutamente apartitica, apolitica e autofinanziata da fastidio - conclude - vuol dire che in tutti questi anni abbiamo lavorato bene».
 
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