Francesco Totti è «Santo Pupone» nel nuovo spot di Romolo+Giuly: la guerra mondiale italiana

Francesco Totti è «Santo Pupone» nel nuovo spot di Romolo+Giuly: la guerra mondiale italiana
Lunedì 2 Settembre 2019, 19:04 - Ultimo agg. 3 Settembre, 07:07
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Francesco Totti protagonista dello spot della nuova stagione di Romolo+Giuly: la guerra mondiale italiana. L'ex giallorosso vestirà gli inediti panni di Santo Pupone da Porta Metronia nello spot che anticipa la seconda stagione in onda dal 16 settembre alle 21.15 su Fox (Sky, 112).

Il protagonista della serie Romolo (Alessandro D’Ambrosi), la cui fede romanista trapela in tutte le puntate, si affida al Santo Pupone da Porta Metronia, Francesco Totti, invocandolo con una preghiera per chiedergli aiuto nella riconquista di Roma. E infatti nello spot Totti si presenta vestito da Santo con un enorme cucchiaio di legno in mano e suggerisce a Romolo di far credere a tutti di essere scomparso. Totti consiglia a Romolo di ritornare in scena improvvisamente e sorprendere tutti con il famoso tiro a “cucchiaio”. “Una serie per tutti, pure per Totti” conclude il Santo Pupone da Porta Metronia.



Mentre nella prima stagione, il tormentato amore tra Romolo Montacchi e Giuly Copulati sembrava potesse essere l’unico modo per riunificare Roma e salvarla dalla Guerra Mondiale Italiana, in questa seconda stagione vedremo un conflitto ancora vivo e sempre più estremo. Ironia e sarcasmo sono gli ingredienti principali di questa seconda stagione, enfatizzati dai suoi personaggi sempre più fuori dagli schemi e che ben rappresentano i luoghi comuni e le contraddizioni del nostro Paese.

Con l'esplosione del Vesuvio e la disfatta dei romani, che hanno perso la Guerra Mondiale anche a causa della loro indolenza, milanesi e napoletani hanno conquistato la Città Eterna e l’Italia è stata divisa in due da un governo federalista. Romolo (Alessandro D’Ambrosi) e Giuly (Beatrice Arnera) insieme ai loro ex fidanzati Giangi (Niccolò Senni) e Deborah (Ludovica Martini) dovranno mettere da parte i loro conflitti personali e le loro rivalità territoriali per fuggire insieme in un luogo lontano e nascosto, dove non potranno essere trovati dal leader sudista Don Alfonso (Fortunato Cerlino) e dal milanesissimo Giorgio Mastrota (nei panni di un malefico se stesso).
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