Fede e turismo: treno storico
Pietrelcina-Assisi, è boom

Fede e turismo: treno storico Pietrelcina-Assisi, è boom
di Annalisa Ucci
Domenica 8 Settembre 2019, 12:05
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Partito dalla stazione centrale di Benevento il treno storico per il pellegrinaggio che collega Pietrelcina, città natale di San Pio, con Assisi, città di San Francesco. A bordo ben 460 partecipanti. «Il treno unisce due grandi figure che sono l'una nel solco dell'altra perché San Pio è discepolo di Francesco» ha dichiarato l'arcivescovo Felice Accrocca. «Al tempo stesso, però - ha aggiunto il presule -, unisce anche due città luoghi di pellegrinaggio attraverso la dorsale appenninica che è area interna e quindi presenta tutti problemi tipici di tali aree. Il treno quindi vuole portare l'attenzione anche su questa tematica che deve diventare oggetto di studio e di confronto non solo nelle aree interne, nel nostro Sannio e nella vicina Irpinia, in una dimensione parcellizzata, ma a livello nazionale». C'è un problema delle aree interne, ha fatto presente Accrocca, anche nell'estremo nord «dove forse il fenomeno della desertificazione ancora più drammatico che da noi. Se si assiste impotenti e inerti al progressivo inurbamento della popolazione, in aree cittadine o metropolitane, questo danneggerà - ha ammonito - l'Italia intera. Non c'è ancora una piena consapevolezza in merito, ma il problema è serio» ha concluso augurando poi buon viaggio a tutti i pellegrini saliti sul treno.

 

In stazione a Benevento anche il presidente della Camera di Commercio Antonio Campese e quello della Provincia, Antonio Di Maria, che nel salutare i partecipanti ha fatto presente: «Questo è un altro tassello importante del percorso che stiamo portando avanti insieme alla Regione Campania, qui rappresentata dall'assessore Fulvio Bonavitacola, e dalla fondazione Fs. Il pellegrinaggio - ha ricordato - è promosso dall'arcivescovo e sponsorizzato e sostenuto dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Benevento». Anche Di Maria ha sottolineato l'importanza del treno storico non solo per la sua valenza religiosa e turistica ma come spunto per dare voce «alla dorsale appenninica centro-meridionale. Vogliamo che al nostro territorio sia attribuita la giusta importanza sui tavoli decisionali e cercare così di invertire il trend della desertificazione».
Bonavitacola dal canto suo ha espresso il sostegno della Regione a questa linea: «Fin da subito - ha tenuto a sottolineare - abbiamo dato una immagine di governo che guarda alla Campania nella sua interezza. Dobbiamo lasciarci alle spalle gli anni dell'abbandono delle aree interne e del cosiddetto sviluppo della fascia costiera che poi ha significato anche in quelle zone lì tassi di inquinamento e carichi insediativi elevati, problemi di sicurezza, abbandono delle periferie. Noi dobbiamo riequilibrare lo sviluppo del territorio e le aree interne sono non solo il nostro polmone verde, ma anche le nostre radici, lì c'è la nostra storia e ci sono delle grandi ricchezze». E ancora: «Un treno storico è simbolicamente e fisicamente il modo migliore per valorizzare la dorsale appenninica. Io mi sono molto battuto anche per la riattivazione dell'Avellino-Rocchetta nell'Alta Irpinia, perché ha un po' lo stesso significato. Qui si aggiunge una componente religiosa di altissimo livello perché collegare Padre Pio e San Francesco è un valore aggiunto oltre il quale, credo, sia impossibile andare. Questa una bella iniziativa conferma una cosa: quando le istituzioni si mettono a lavorare in modo sinergico, senza polemiche e primogeniture, otteniamo dei risultati importanti e i cittadini hanno risposto molto bene. Il treno storico, inoltre, vuole essere anche un'opportunità connessa all'esperienza per la rinascita delle antiche Ferrovie, dunque di un turismo slow». A Pietrelcina è stato poi il sindaco Masone a salutare nuovamente i pellegrini.
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