Papa Francesco in Africa parla all'Europa: «Chi non vede l'altro come un fratello non è cristiano»

Papa Francesco in Africa parla all'Europa: «Chi non vede l'altro come un fratello non è cristiano»
di Franca Giansoldati
Domenica 8 Settembre 2019, 11:00 - Ultimo agg. 12:06
4 Minuti di Lettura

Antananarivo (Madagascar) – Il vento soffia fortissimo sulla spianata di terra battuta dove 800 mila persone sono arrivate da tutto il Madagascar, spesso sfidando viaggi complicati, per assistere alla messa di Papa Francesco. La folla è variopinta, giovanissima, colorata come le musiche. Quando Bergoglio ricorda uno dei principi chiave della fede cristiana, l'amore che Dio ha riversato sugli uomini insegnando a fare altrettanto e rendere unita la famiglia umana, si fa silenzio. Gli altoparlanti diffondono nei vari settori - in lingua malgascia - l'omelia papale che un sacerdote nel frattempo traduce. «Chiunque non è in grado di vedere l’altro come un fratello, di commuoversi per la sua vita e la sua situazione, al di là della sua provenienza familiare, culturale, sociale, non può essere mio discepolo».
 



Cita il Vangelo di Luca insistendo sui temi della solidarietà e della fratellanza validi a qualsiasi latitudine, tanto in Madagascar, dove la miseria è al centro della disperazione quotidiana della quasi totalità della popolazione a dispetto delle enormi ricchezze del sottosuolo (che finiscono nelle tasche delle elite che detengono il potere), quanto in Europa o, in genere, in Occidente, dove il livello di benessere sembra anestetizzare la gente. 

«La seconda esigenza ci mostra come risulti difficile seguire il Signore quando si vuole identificare il Regno dei Cieli con i propri interessi personali o con il fascino di qualche ideologia che finisce per strumentalizzare il nome di Dio o la religione per giustificare atti di violenza, di segregazione e persino di omicidio, esilio, terrorismo ed emarginazione». 

Parla dall'Africa il Papa ma le sue parole sono destinate ad avere una gittata ben più ampia. La speranza è che siano accolte anche in Occidente dove sembra non esserci sempre consapevolezza del forte legame con questo continente. In questi giorni Francesco ha insistito molto su questo terreno. L'emergenza climatica, per esempio, è un rischio per il pianeta per la mancanza di una visione globale del problema. Le foreste che ogni anno vengono distrutte in Madagascar, per esempio, sono il frutto di politiche locali disennate che hanno impedito a diverse multinazionali straniere di agire indisturbate. La corruzione altissima ha fatto da detonatore e non è riuscita a mettere alcun argine al disastro. Lo stesso vale per le concessioni minerarie. La visione cristiana che impone ai fedeli l'adesione a Cristo e ai suoi principi evangelici fa da sfondo a tutti i discorsi che in questi giorni, nei vari appuntamenti, ha pronunciato Papa Francesco.

Anche alla messa nella spianata di terra rossa risuona l'imperativo di cambiare. «La vita nuova che il Signore ci propone sembra scomoda e si trasforma in scandalosa ingiustizia per coloro che credono che l'accesso al Regno dei Cieli possa limitarsi o ridursi solamente ai legami di sangue, all’appartenenza a un determinato gruppo, a un clan o una cultura particolare. Quando la parentela diventa la chiave decisiva e determinante di tutto ciò che è giusto e buono, si finisce per giustificare e persino consacrare alcuni comportamenti che portano alla cultura del privilegio e dell’esclusione (favoritismi, clientelismi, e quindi corruzione). L’esigenza posta dal Maestro ci porta ad alzare lo sguardo e ci dice: chiunque non è in grado di vedere l’altro come un fratello, di commuoversi per la sua vita e la sua situazione, al di là della sua provenienza familiare, culturale, sociale, non può essere mio discepolo».

In un altro passaggio è stato ancora più esplicito. Il Papa ha insistito che davanti alla dignità umana calpestata, «è vietato restare con le braccia conserte» o peggio ancora coltivare atteggiamenti fatalisti. «No: il credente tende la mano».

«Guardiamoci intorno quanti uomini e donne, giovani e bambini, soffrono e sono totalmente privi di tutto! Questo non fa parte del piano di Dio».

































 

© RIPRODUZIONE RISERVATA