Carabiniere ucciso, il collega indagato per «violata consegna»: non aveva la pistola d'ordinanza

Carabiniere ucciso, il collega indagato per «violata consegna»: non aveva la pistola d'ordinanza
Lunedì 9 Settembre 2019, 16:14 - Ultimo agg. 10 Settembre, 12:11
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È stato indagato per «violata consegna» per non aver portato al seguito la pistola d'ordinanza Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava insieme a Mario Rega Cerciello la notte in cui questi è stato ucciso. La notizia è stata confermata all'ANSA dallo stesso procuratore militare, Antonio Sabino, il quale parla tuttavia di un «atto dovuto» dopo le notizie emerse finora e che gli accertamenti sono ancora «in fase esplorativa». 

Secondo quanto emerso dalle indagini entrambi i carabinieri la sera del 26 luglio si erano presentati disarmati all'appuntamento con i due diciannovenni americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finningan Lee Elder, ora in carcere per l'omicidio del vicebrigadiere. Alla luce di questo sviluppo dell'indagine l'iscrizione risulta un atto dovuto e a Varriale viene contestato l'articolo 120 del codice penale militare di pace che riguarda la violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio. Parallelamente prosegue il lavoro della procura militare anche sul fascicolo aperto in relazione alla diffusione della foto di Christian Gabriel Natale Hjorth ammanettato e bendato nella caserma di via in Selci. Lo scorso agosto era stato iscritto nel registro degli indagati un militare a cui viene  contestata la 'divulgazione di notizie segrete o riservatè.

 



 

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