Caserta, ultimatum ai rom:
«Parte la bonifica dell'ex mattatoio»

Caserta, ultimatum ai rom: «Parte la bonifica dell'ex mattatoio»
di Daniela Volpecina
Giovedì 12 Settembre 2019, 08:53 - Ultimo agg. 12:15
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Campo rom di via Edison, domattina lo sgombero. Un ultimatum di quarantotto ore quello lanciato ieri dalla Polizia municipale di Caserta alla comunità che da oltre due anni occupa abusivamente l'ex mattatoio in località Lo Uttaro. «Se non andrete via entro venerdì è il monito lanciato dalle divise al termine dell'ennesimo sopralluogo saremo costretti ad operare uno sgombero coatto con l'allontanamento dei bambini che saranno affidati alle case famiglia». Venti le persone censite nel campo, tra queste ben nove minori.
 
Venti persone che vivono in condizioni disagiate, tra discariche a cielo aperto e rifugi di fortuna ricavati nei locali che una volta ospitavano gli uffici del macello e che oggi sono sprovvisti persino di porte e in alcuni casi anche di solai. Senza acqua, senza corrente elettrica e quindi senza luci, sono molte le famiglie che negli ultimi due anni e mezzo hanno vissuto così nell'area dell'ex Foro Boario chiedendo a più riprese alle istituzioni la possibilità di trovare loro un terreno con un pozzo dove potersi trasferire. Una richiesta che non è mai andata a buon fine malgrado l'intervento della Caritas, della Cgil, dell'Opera nomadi e di numerose associazioni che si sono espresse a favore della stabilizzazione dei rom. In tanti sono andati via nel frattempo di fronte all'impossibilità di ottenere uno spazio dove poter vivere.

Queste ultime cinque famiglie ancora presenti nel campo di via Edison probabilmente si sposteranno nelle aree limitrofe, nei comuni di Maddaloni o Marcianise, salvo ritornare a Lo Uttaro, come già accaduto in passato, quando i riflettori sul caso saranno spenti. «Sgomberare i rom costringendoli a costruirsi una baracca altrove non è di certo la soluzione al problema fa notare Nadia Marino, volontaria dell'Opera Nomadi, l'associazione che da circa diciannove anni è attiva sul territorio per salvaguardare i diritti dei rom significa solo «spostare» il problema e consegnarlo alle amministrazioni di altri Comuni dove si ripeterà la stessa prassi. La questione andrebbe invece affrontata con progetti di pianificazione e inserimento. Abbiamo sollecitato il Comune su questo fronte senza mai ottenere alcun riscontro. Avevamo chiesto l'istituzione di un tavolo di confronto per individuare un'area dove poterli ospitare ma abbiamo registrato un nulla di fatto. Contatteremo l'Ambasciata per chiedere un intervento a sostegno della comunità rom nel frattempo segnaliamo che in questo campo sono presenti nove minori, di questi la metà in età scolare».

Sul posto ieri mattina erano presenti anche gli assistenti sociali del Comune ai quali toccherà la presa in carico dei bambini nel caso in cui venerdì il campo fosse ancora occupato da queste famiglie. Subito dopo l'allontanamento dei rom, l'ente interverrà con una operazione di sanificazione. Almeno cinque infatti le discariche a cielo aperto censite dalla polizia municipale. I vigili hanno stimato che i cumuli si estendono per oltre 1.700 metri quadrati di terreno. Una bonifica necessaria considerata la volontà del Comune di affidare l'area ad alcune realtà imprenditoriali. Sembra infatti che ci sia già un noto marchio ad essersi fatto avanti per trasformare l'ex macello in un sito produttivo. La struttura dell'ex Foro Boario, che si estende su una superficie di cinquemila metri quadrati al confine tra i territori di Caserta, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista, ha un valore di circa settecentomila euro. Il complesso, più volte messo all'asta, verrà ora inserito dall'amministrazione nel piano degli immobili da valorizzare.
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