Tumori, speranza da Napoli: una sonda intercetta le metastasi più aggressive

Tumori, speranza da Napoli: una sonda intercetta le metastasi più aggressive
Sabato 12 Ottobre 2019, 12:00
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Partono dall'Italia due progetti tesi a mettere a punto nuove armi nella contro i tumori: il primo finalizzato a intercettare le metastasi e il secondo a ridurre gli effetti collaterali e la tossicità delle terapie. Entrambi sono nati nell'Istituto tumori Pascale di Napoli, sotto la guida degli oncologi Stefania Scala e Paolo Ascierto. Il primo progetto si chiama Nan-4-Tum ed è finanziato nell'ambito del programma europeo Eranet, per il settore dedicato alle nanotecnologie Euronanomed III. Ha l'obiettivo di potenziare l'efficacia di una sonda contro il recettore CXCR4 attraverso una struttura di supporto realizzata in laboratorio, chiamata dendrimero, che ne amplifica l'efficacia e la sensibilità ed è quindi in grado di intercettare subito le cellule tumorali, consentendo una tempestiva diagnosi di insediamenti tumorali a distanza e quindi un più precoce trattamento. Lo studio, che è ancora in una fase pre-clinica, è condotto con altri cinque Paesi: Francia, Spagna, Norvegia, Repubblica Ceca e Cina. «La diffusione metastatica - spiega Stefania Scala - rappresenta l'evento cruciale nella vita biologica delle neoplasie maligne e la principale causa di mortalità. Il processo della metastatizzazione è un processo articolato e complesso in cui le cellule neoplastiche acquistano delle caratteristiche che ne favoriscono la migrazione attraverso i vasi e la crescita di una 'replicà tumorale a distanza. L'acquisizione di molecole che conferiscono motilità ed invasività riveste un ruolo chiave e tra queste c'è il recettore CXCR4. Una molecola che blocca l'attività di questo recettore è stata sviluppata e modificata in una sonda diagnostica che riconosce direttamente le cellule più aggressive».

«Al Pascale - prosegue la ricercatrice - questo processo è stato effettuato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Medicina Nucleare diretto da Dino Lastoria».
Per l'Istituto dei tumori di Napoli è stata una settimana di primati. Il Pascale svetta, infatti, al primo posto in graduatoria con punteggio di 97/100 per il progetto dal titolo «Sviluppo di nuove molecole di seconda generazione per immunoterapia oncologica» presentato al bando regionale Lombardo «call HUB ricerca e innovazione». Capofila dello studio è l'Università di Milano - Bicocca che ha voluto fortemente la partecipazione del polo oncologico napoletano come unico ente extra-lombardo. Verranno stanziati più di 4 milioni di euro per finalizzare le attività di ricerca e sviluppo industriale di nuove molecole che andranno a stimolare la risposta immunitaria antitumorale con una forte riduzione degli effetti collaterali e tossicità, migliorando pertanto le opportunità terapeutiche dei pazienti oncologici. Il responsabile delle attività del Pascale sarà Paolo Ascierto, direttore della Struttura Complessa di Oncologia Clinica Sperimentale Melanoma Immunoterapia e Terapie Innovative. Allo sviluppo del progetto parteciperanno biologi e oncologi del suo staff: Maria Elena Capone, Domenico Mallardo, Gabriele Madonna, Ester Simeone e Lucia Festino. «La ricerca, la cura, la vita - dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi - La peculiarità del Pascale, che affianca la ricerca all'assistenza, è tutta in questo paradigma». 
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