Napoli, al via il corso di illustrazione del creatore di «Topo Tip» Marco Campanella

Napoli, al via il corso di illustrazione del creatore di «Topo Tip» Marco Campanella
Lunedì 23 Marzo 2015, 15:24 - Ultimo agg. 15:27
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ROMA – Sarà per la prima volta a Napoli con un corso di illustrazione Marco Campanella, illustratore di tanti libri di successo tradotti in 40 lingue e creatore del famoso personaggio, Topo Tip, amatissimo dai bambini e famoso in tutto il mondo con più di 9 milioni di copie vendute (edizione Giunti) e ora anche star televisiva su Rai 2.



Il corso, aperto a tutti, si terrà alla Casa delle Arti e dei Mestieri in Via Tribunali 253 e inizierà il prossimo 27 marzo per concludersi a luglio e si svilupperà in 5 diversi week-end.



Un’occasione unica per apprendere le tecniche dell’illustrazione e per addentrarsi nell’affascinante mondo del lavoro di illustratore. Attraverso varie tappe si avrà l’occasione di studiare le basi del disegno e della pittura, per passare poi allo studio del racconto, alla creazione dei personaggi e alla loro caratterizzazione fino ad arrivare alla preparazione delle bozze e alle illustrazioni di un libro. Lo scopo del corso è far emergere il talento e perfezionare il proprio stile insieme ad uno degli illustratori italiani più apprezzati a livello internazionale.



Per informazioni scrivere a marco@marcocampanella.it



Come è nato questo personaggio e da cosa è stato ispirato?



Topo Tip è nato nel lontano 2001 dalla collaborazione con Andrea Dami. All’inizio, in fase di elaborazione del personaggio e del suo mondo, avevo creato tantissimi aspiranti Topo Tip, diversi tra loro, ma alla fine la scelta si è indirizzata sul topolino che oggi tutti conoscono. L’universo fantastico di Topo Tip nasce sicuramente dal mio amore per gli animali, dalle suggestioni dei films della Walt Disney, e, soprattutto, dalle avide letture fatte da bambino e da ragazzo di tanti autori anglosassoni. Penso a Richard Scarry e Beatrix Potter e, più tardi, a J.R.R.Tolkien, J.Herriot e Richard Adams, con la sua celeberrima “collina dei conigli”.



In 11 anni il mondo di Topo Tip si è arricchito di nuovi personaggi, nuovi compagni di gioco del protagonista, spesso ispirati da ricordi di momenti speciali a contatto con la natura, come gli incontri con i piccoli chipmunk e gli scoiattoli in Canada, dove ho vissuto con la mia famiglia. L’amore per la natura mi ha portato negli anni a perfezionare la tecnica dell’illustrazione naturalistica, lavorando anche con il suo caposcuola in Italia, Franco Testa. Anche questo percorso è confluito nel lavoro creativo che ha dato vita all’immagine e alle atmosfere di Topo Tip.





Qual è la particolarità di questo personaggio che ne ha decretato il successo mondiale?



Oltre ai temi affrontati nei vari libri della collana, che riprendono momenti importanti della crescita dei bambini in cui i più piccoli e i loro genitori possono facilmente riconoscersi, sono state sicuramente la tenerezza e la simpatia di Topo Tip a conquistare così tanti piccoli lettori. Ho dato a questo personaggio tutte le espressioni e gli atteggiamenti tipici dei bambini, e da ciò sono probabilmente scaturite la vitalità e l’autenticità del suo piccolo mondo.



Quanto del mondo di Topo Tip da lei creato è anche nel cartone animato?



Dell’universo di Topo Tip che tanti bambini conoscono attraverso le illustrazioni dei libri, è stata ripresa la mia scelta di creare le scene in ambienti popolati da oggetti provenienti dal mondo degli “umani”, riciclati con abilità e fantasia dai protagonisti della serie. A suo tempo feci questa scelta perché ritenni che avvicinasse ancora di più i bambini ai nostri personaggi ed anche per rendere più reale la loro rappresentazione. Mi è infatti capitato varie volte di scoprire dei veri topolini tranquillamente immersi tra gli oggetti di casa, magari in una tana ricavata da una vecchia scatola dimenticata dentro un ripostiglio. Anche i personaggi riprendono fedelmente quelli inventati graficamente da me per le storie di Topo Tip. Purtroppo si è scelto di abbandonare l’atmosfera pittorica e rarefatta che caratterizzava così tanto le mie illustrazioni, a favore di una normalizzazione stilistica in linea con i moderni cartoni animati realizzati in computer grafica. Questa scelta amplierà ancora di più la platea dei fans ma, a mio parere, si è perso un po’ dello spirito originario delle storie di Topo Tip.



Lei esprime il suo talento non soltanto nelle illustrazioni ma anche nella scultura. Come convivono in lei queste diverse forme di arte?



Ho sempre vissuto questa dualità espressiva come un grande privilegio, perché mi ha permesso di dialogare con due parti tanto diverse dentro e fuori di me. Da una parte la purezza e la fantasia del mondo dell’infanzia, con gli infiniti universi fantastici ed incontaminati ancora da creare. Dall’altra, le luci e le ombre del mondo degli adulti, con tutte le contraddizioni, i drammi, gli amori e le speranze che lo popolano. Ne è un esempio il monumento di Madre Teresa di Calcutta, che ebbi l’onore di realizzare per la piazza a lei dedicata a Napoli.



Che spazio ha l’arte oggi, soprattutto in un momento storico in cui la politica e le conseguenze della crisi economica sembrano imporre altre priorità?



Questa è una domanda che mi faccio molto spesso, soprattutto quando vedo che il nostro preziosissimo patrimonio artistico viene abbandonato all’incuria e al degrado, e gli “artisti” soggiogati dai Mercati.
In un periodo così difficile, a molti viene istintivo pensare che l’arte e la cultura “non danno da mangiare” e, per questo, il nostro paese è tra quelli che da molti anni hanno relegato questo argomento in coda alle priorità della politica e delle scelte imprenditoriali. Credo, invece, che proprio in periodi di crisi così profonda, sia economica che di valori, sia fondamentale nutrire la mente e l’anima di Cultura e di Arte, perché solo in questo modo potremo mantenere accesa o accendere in noi la luce della comprensione, della compassione e della bellezza, la sola in grado di aiutarci ad illuminare la via per uscire da queste paludi ed immaginare nuovi orizzonti possibili. Quale che sia il linguaggio scelto dagli artisti di oggi, credo che sia giunto il momento di un nuovo Rinascimento dell’arte, in cui l’arte riscopra il compito di creare bellezza e contribuire all’avvento di una nuova epoca per l’umanità. Un’epoca in cui l’essere umano e la natura tornino ad essere il centro del nostro universo.






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