L'«Homo parthenopeus» e la Napoli esoterica nel sito-blog di Antonio Tortora | Foto

L'«Homo parthenopeus» e la Napoli esoterica nel sito-blog di Antonio Tortora | Foto
di Marco Perillo
Sabato 24 Gennaio 2015, 23:00 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 13:25
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Un sito-blog per conoscere gli aspetti più reconditi di una città fatta di luce e ombre: Napoli. Un viaggio nell'esoterismo e nella cultura, nel mito e nella riflessione. Parliamo di www.antoniotortora.it, il portale del giornalista partenopeo Antonio Tortora che non a caso ha come epigrafe "Guru Meditation"; slogan che racchiude la profondità dell'intero progetto. Video, foto, excursus nei luoghi più misteriosi (e misterici) della città, con citazioni che vanno dalla filosofia alla storia dell'arte, dall'alchimia alla religione.







L'intero sito è imperniato sul concetto dell'«Homo parthenopeus», mitica figura capace di convogliare in sé più saperi, una sorta di "alter-ego" di Tortora - collaboratore di Napoli.com, appassionato di antropologia culturale e di esoterismo - che ha dedicato un tempo infinito alla peregrinazione urbana, non solo nel centro storico ma anche in altri quartieri più periferici per rintracciare scorci particolari, rare prospettive e incantevoli panoramiche.



Il sito è nato con la collaborazione del consulente informatico Marco Manna, titolare del laboratorio Evolution Lab, e di Enrico Aiello, efficiente "computer programmer analyst".



L'obiettivo é quel "sibi indulgere" di nepotiana memoria, perché conoscere Neapolis, sia quella alla luce che la sotterranea, sia quella lungo la costa che la collinare, sia il centro storico con i suoi cardini e decumani che le zone più periferiche, conferisce un senso alle vestigia di una storia plurimillenaria.



Fulcro del sito è una playlist dedicata ad "Antropos - Mix Youtube" le cui slide abbracciano i più svariati argomenti. Ancora più importante è la playlist "Napoli per le scale" le cui slide sono dedicate a pedamentine, salite e discese, gradinate, gradini e gradoni, rampe, scale e scalinate; questo perché dall'azzurro del mare all'azzurro del cielo i napoletani hanno da sempre percorso queste antiche strade radiali disseminate di Chiese, conventi, eremi, arciconfraternite e clausure quasi a voler significare un percorso di perfezionamento spirituale.



«Camminare é fondamentale per conoscere e per sviluppare il pensiero meridiano, così straordinariamente illustrato da Duccio Demetrio in "Filosofia del camminare" - racconta Tortora - e anche se di questi tempi non sono in molti a decidere di camminare, per riappropriarsi del territorio e di spazi che, altrimenti, sono destinati a rimanere vuoti, io penso che questa é la rivoluzione del futuro; in ciò penso di essere un visionario utopista piuttosto che distopico. Muoversi negli spazi che, apparentemente e forse di fatto più faticosi da percorrere, sono anche quelli che riservano più sorprese piacevoli e straordinarie».



Fra i post più recenti, la lapide marmorea dedicata a Cominia Plutogenia sacerdotessa di Cerere, il Pazzariello - uno dei miti che a Napoli ancora sopravvive - ma anche la scala antropologica spirituale simbolicamente rapportata alle scale di Napoli alla luce della poetica di Hermann Hesse, la libertà di stampa oggi in pericolo per i tentativi di censura da cui l'esigenza di un Manifesto del Web Journalism e gli attentati terroristici di Charlie Hebdo.